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mercoledì 1 Maggio 2024
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Ikea, San Martino in Campo rivendica l’insediamento: “Niente Corciano, Bastia o Collestrada”

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ikea“L’opzione di Corciano non può essere sostenuta”, “L’Ikea va fatta a San Martino in Campo” e ancora: “Ci sono grandi manovre speculative dietro l’affare”.
Non ci va per il sottile il consigliere comunale di Perugia del PD Alvaro Mirabassi nel ripercorrere la cronistoria di una vicenda che appassiona da ben un decennio gli umbri.
Mirabassi ha tenuto una conferenza stampa rappresentando i cittadini della frazione perugina che si stanno battendo perché il negozio di arredamento a San Martino si faccia: un atteggiamento diametralmente opposto al più solito NIMBY, acronimo dell’inglese “Not In My Back Yard” (“Non nel mio cortile”) con cui spesso gli abitanti di un posto si oppongono alle opere di costruzione previste nella zona in cui risiedono.

IL DOSSIER – Il consigliere Mirabassi ha diffuso un corposo dossier in cui si parla della vicenda a partire dai primi anni 2000 quando i vertici Ikea cominciarono ad interessarsi alla zona del perugino.
Nel 2006 fu presentato al gruppo il sito di San Martino in Campo. L’ipotesi piacque agli svedesi ed il progetto andò avanti senza grossi intoppi fino alla ben nota inchiesta della magistratura sull’acquisto dei terreni che si concluse con un nulla di fatto.
Da lì in poi, spiega Mirabassi, la questione Ikea ha assunto contorni caotici con l’emersione di centri di potere che agirono con l’intento di far naufragare tutto.

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FORZE SPECULATIVE – Le stesse forze, va avanti Mirabassi, sono probabilmente quelle che negli ultimi anni si sono adoperate per far insediare il negozio Ikea in altre parti del territorio regionale come Corciano, Bastia, Collestrada.
A Corciano in particolare (opzione Quasar/ex Sicel) peserebbe il grande impatto sulla viabilità-accessibilità che l’insediamento provocherebbe in un contesto già critico; nel caso del sito di Corciano, per Mirabassi, sarebbero in discussione anche i legittimi interessi degli ex operai e dei creditori della fallita azienda CFM il cui immobile viene oggi offerto ad Ikea.
“Interessi immobiliari speculativi – li definisce Mirabassi – che vogliono mettere le mani su scelte urbanistiche destinate alla comunità politica e al dibattito democratico piegandole invece ad interessi privati che non hanno come fine il bene comune”.
Nelle varie alternative territoriale per l’arrivo di Ikea, emerge dal dossier, peserebbero diverse situazioni di impatto su viabilità, accessibilità, occupazione di aree vincolate che a San Martino non ci sarebbero.

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TRASPARENZA PER IL BENE COMUNE – Invocando quindi massima chiarezza e trasparenza, Mirabassi chiede infine alla giunta comunale di Perugia di attivarsi non solo per non farsi sfuggire l’insediamento di Ikea ma anche di farlo perseguendo le scelte migliori per il tessuto sociale ed economico di Perugia.
“Si tratta di uno scatto di “buona politica” – scrive – che i nostri cittadini domandano ai loro Amministratori quali garanti della legalità e della trasparenza dei processi decisionali che sono destinati a gravare sul futuro delle famiglie e dei giovani”.

Lorenzo G. Lotito

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