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sabato 20 Aprile 2024
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ReQupera, a Corciano formati dodici tecnici per lo smaltimento degli scarti alimentari

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Ogni giorno finiscono nella spazzatura di case e supermercati diverse quantità di cibo ancora commestibile.
Il fenomeno è difficile da quantificare con esattezza ma esistono alcune stime secondo cui un italiano in media butta ogni anno 27 kg di alimenti ancora buoni da mangiare. Nello specifico si valuta che nella spazzatura finiscono il 10% di pasta e e il 10% di pane e addirittura il 15% della carne che arriva sulle nostre tavole.
In totale sono 6 milioni le tonnellate di cibo gettate ogni anno in Italia.
Di questo si è parlato a Corciano durante l’incontro conclusivo del corso “ReQupera – Tecnico della selezione, distribuzione e smaltimento degli scarti alimentari” che si è tenuto venerdì 10 gennaio 2014, alle ore 15,30 presso il Palazzo Comunale, nella sala dell Antico Mulino. Presenti all’appuntamento il sindaco Cristian Betti, l’assessore all’ambiente del comune di Perugia Lorena Pesaresi, i responsabili della Cooperativa Babele che ha organizzato il seminario, di Cesvol, Legacoop, Legambiente, esperti di regione e università, oltre agli allievi del corso.
Il progetto ha formato 12 operatori in grado di ritirare, selezionare, distribuire e smaltire i generi alimentari o altri beni di prima necessità che la grande distribuzione non può più commercializzare ed utilizzarla a fini sociali come la distribuzione a persone e famiglie indigenti ed ambientali come la raccolta differenziata.
Oltre alle mura domestiche, l’attenzione si è rivolta anche alla grande distribuzione. È stato infatti spiegato che ogni supermercato in Italia butta, mediamente, 170 tonnellate all’anno di alimenti. Secondo queste stime in dodici mesi si potrebbero recuperare in Italia 50.000 tonnellate di cibo solo dalla grande distribuzione.
Varie sono le cause dello scarto di merce da parte delle aziende produttrici o dei centri di distribuzione: confezionamento, per cui il prodotto presenta dei difetti evidenti nella confezione; attività promozionale per cui il prodotto è stato concepito come elemento di una campagna che si è conclusa o non è stata interamente realizzata; stagionalità per cui il prodotto viene consumato quasi esclusivamente in un particolare periodo dell’anno, cessato tale periodo il prodotto, ancora commestibile, non viene più commercializzato; standard fisici per i quali sebbene perfettamente commestibile il prodotto non rispetta alcuni degli standard qualitativi aziendali; cambio immagine per cui il packaging del prodotto viene considerato dall’azienda produttrice come superato rispetto alla nuova strategia di mercato; cessazione dell’attività o abbandono dell’area strategica di affari a cui il prodotto fa riferimento; prossimità alla data di scadenza consigliata; evento meteorologico imprevisto e sfavorevole; errori nella programmazione della produzione rispetto ai livelli di scorte considerati ottimali dall’impresa le vendite risultano minori.
Il percorso formativo è stato rivolto a 12 allievi, la durata è stata di 300 ore teoriche più 3 mesi di tirocinio per un totale di 390 ore con borsa lavoro. Il tirocinio si è svolto in parte presso la Grande Distribuzione Organizzata, in parte presso Gesenu e la cooperativa Sociale Babele.

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