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venerdì 26 Aprile 2024
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Verso le Regionali, intervista con il candidato al consiglio Ivan Marchesini

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Mancano dieci giorni alle elezioni regionali del 27 ottobre. Tra i candidati ad entrare a Palazzo Cesaroni, sede del consiglio regionale, c’è anche Ivan Marchesini che appoggia il candidato presidente Vincenzo Bianconi con la lista Sinistra Civica Verde. Marchesini, laureato in Scienze della Terra, ha ottenuto il Dottorato di Ricerca in Geologia Applicata, Geomorfologia e idrogeologia e ora è ricercatore all’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR; ha all’attivo numerose pubblicazioni e conferenze nazionali ed estere su temi ambientali e di prevenzione idrogeologica.

Come è maturata la sua candidatura?
È stata sollecitata da alcuni amici con cui collaboro in una associazione culturale. Ho subito accettato, con entusiasmo e quasi senza riflettere, perché mi veniva offerta la possibilità di contribuire, nel modo più efficace possibile, alla causa dell’Umbria che vorrei.

Non tutti nel centrosinistra hanno apprezzato il “Patto Civico” a lei cosa l’ha convinto?
Sono stato sempre ostile al frazionamento a sinistra e non ho avuto alcuna difficoltà ad aderire (pur non essendo iscritto a nessun partito) a questa lista unitaria. Lavorerò per la continuità di questa esperienza.

Quali saranno i temi centrali della sua campagna elettorale?
Cercherò di essere breve, qui e in seguito, per rispetto dei lettori. Di conseguenza indicherò solo tre dei tanti punti che bisognerebbe discutere.
Nella vita sono padre di due bambine e per lavoro sono Ricercatore presso l’Istituto di Ricerca per la Protezione Idrogeologica del CNR. Ho quindi a cuore i temi ambientali (in particolare la protezione dai rischi naturali e industriali) e la sicurezza e l’efficienza delle scuole e degli edifici pubblici. Son preoccupato per il lavoro, soprattutto per le donne, che, come ci dimostrano i dati dell’Agenzia Umbra Ricerche (AUR), hanno sempre meno opportunità di lavoro (soprattutto tra i giovani). Infine mi allarmano i dati demografici regionali. La mia generazione (ho 46 anni), è quella più rappresentata tra le fasce di età in Umbria (dati AUR). I giovani sono pochissimi e tra 15 o 20 anni dovranno sostenere, con il loro lavoro, una popolazione anziana che avrà sempre più bisogno di cure e servizi sociosanitari diffusi e vicini alle persone.

Nel caso venisse eletto, come contribuirà per il suo territorio di appartenenza?
Per ragioni di brevità affronterò solo alcune questioni, partendo però dal concetto che, nel mio lavoro, sono abituato a ragionare in termini di scale geografiche: vasta, media, locale. Su vasta scala il mio territorio è la regione Umbria, nella sua interezza. Qui, laddove me ne fosse data la possibilità, cercherei di portare buone pratiche di sviluppo sostenibile, mutuandole da quelle già applicate in altri territori dell’italia e del mondo. Questo per dare sostanza all’idea di sviluppo “green” del territorio.
La media scala, per me che sono nato a Città della Pieve, è il territorio che da Corciano abbraccia il Trasimeno. Qui lavorerei per sollecitare la soluzione al problema degli scarsi collegamenti con il capoluogo di Regione. A questo si lega quello di servizi sanitari insufficienti e non articolati sul territorio.
La scala locale è quella relativa al territorio in cui vivo (Corciano), che negli ultimi anni ha subito un notevole incremento demografico con relativa espansione urbanistica. Qui credo sia necessario un progetto di sviluppo integrato con quello dei territori limitrofi, che limiti il consumo di suolo, potenzi le linee pubbliche di trasporto, intensifichi la diffusione e la capillarità dei servizi di banda larga e, nella migliore tradizione corcianese, offra sempre più servizi scolastici di asili nido, tempo pieno, tempo integrato fondamentali per i genitori che lavorano.

Cosa pensa degli altri schieramenti di sinistra che corrono da soli?
Che fanno un grave errore e rischiano di lasciare la regione in mano a chi vuole privatizzare ampi settori della sanità a discapito di coloro che dicono di voler difendere.

Questa campagna elettorale non si sta configurando anche come una sfida fra politici e civici?
No, non vedo contrapposizione.

Cosa pensa del vostro candidato Bianconi?
Io vengo dal mondo della ricerca, dove il percorso scientifico e accademico viene valutato sulla base del merito e dove una ricerca scientifica viene ritenuta valida se riproducibile e replicabile. Quindi trasparente.
Bianconi, con la storia delle sue aziende, incarna il merito (la sfidante del centrodestra ha qualche problema su questo, visto ciò che si dice a Montefalco) e è fortemente discontinuo (in quanto non organico ai partiti) rispetto alla poca trasparenza della precedente amministrazione regionale. Mi ritrovo pienamente nella sua visione di una Umbria operosa, seria, determinata ma non incattivita.

Quali sono le priorità per l’Umbria?
La percezione che si ha dell’Umbria, in Italia e all’estero, deve essere tutelata e valorizzata. Quindi le strade da percorrere, per rilanciare la regione e il suo sviluppo, sono quelle della green economy e della smart economy. Anche per adattarsi ai cambiamenti climatici in atto bisognerà stimolare l’espansione della bioedilizia, delle tecnologie ICT a supporto della qualità della vita, della chimica verde. Con il coordinamento tra Regione e Università dobbiamo stimolare lo sviluppo di startup, incubatori e filiere di imprese innovative e verdi che puntino a far rimanere i giovani in Umbria. Al contempo dobbiamo ridare voce alle comunità locali che chiedono una sanità meno aziendalizzata, più articolata sul territorio e erogatrice di servizi adeguati nelle aree interne. L’Umbria non deve poi aver paura di collaborare con le Regioni contermini con le quali gestire la domanda e l’offerta di servizi, come quelli relativi a collegamenti tra Perugia (aeroporto) e le linee dell’alta velocità, o quelli relativi a servizi socio-sanitari che tengano conto della domanda che viene da fuori regione. Tutto questo per dare sostanza e continuità a quel turismo che vede, nell’Umbria, la regione in cui la qualità della vita, l’ambiente e le bellezze storico-culturali si coniugano in maniera vincente.

Lorenzo G. Lotito

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