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venerdì 19 Aprile 2024
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Città del Cinema a Changsha, anche Cristian Betti in ‘missione’

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Betti CinaAnche il sindaco di Corciano Cristian Betti, a titolo privato e non come rappresentante istituzionale, ha partecipato alla recente missione a Changsha nella quale si è discusso del progetto Città del Cinema, iniziativa cinese con ghiotte opportunità di business per le imprese italiane ed umbre. Lo rende noto Roberto Raimondi, esperto in processi d’internazionalizzazione e rappresentante per l’Europa della casa cinematografica cinese H Brothers Spa ideatrice del progetto con la Ping an Bank, sottolineando come Betti sia stato invitato “per il rapporto personale che mi lega a lui e per le sue capacità imprenditoriali. Il suo ristorante ha un format interessante da poter essere esportato nella Città del Cinema, che punterà molto su ambientazioni replicanti i borghi antichi”.

La squadra che lavora alla Città del Cinema è un team di 7 professionisti con specificità differenti, operanti in stretta sinergia con l’interlocutore cinese e per oltre il 50% radicato nel tessuto socio-professionale della regione. Oltre a Raimondi, ne fanno parte Marco Ciambottini, esperto di fiscalità internazionale, Fabrizio Carloncelli, architetto e membro dello studio W2 Project di Shangh che si sta occupando dell’aspetto architettonico della Città, Paolo Mandrelli, tour operator, Giovanni Alberti, agronomo e gli imprenditori lombardi Matteo Parodi e Luca Rana attivi nella ristorazione e del food.

Il progetto Città del Cinema – prosegue Raimondi – che attualmente in Cina è definito il più grande per estensione e movimentazione logistico-commerciale, punterà su imprenditori ed imprese che hanno sviluppato una forma mentis adatta al mercato globalizzato e dimostrano un atteggiamento positivo verso l’idea di esportazione. Non voglio far intendere che cercheremo imprese di chissà quali dimensioni – precisa, per fugare qualunque perplessità sulle dimensioni aziendali come discriminante – ma Pmi e realtà artigianali che non percepiscono i confini geografici come confini commerciali e sanno guardare oltre il proprio Paese, verso quelli che da qui ad oltre mezzo secolo possono rappresentare e, di fatto, rappresenteranno, il futuro dell’economia mondiale. Per questa avventura – ribadisce – servono realtà capaci di guardare al confine non come una barriera per dividere, un muro per ripararsi da attacchi esterni, isolare culture, popoli o addirittura arginare fenomeni di immigrazione, ma considerano il ‘confine come limite da superare’, così da sentirsi soddisfatti nel pensare ce l’ho fatta!”.

Certo è, che questo Parco a Tema pensato per Changsha, capoluogo dello Hunan, una provincia della Cina centro-meridionale, e primo dei 22 di prossima realizzazione, potrà implementare il business di molte aziende e concretizzare interscambi con istituzioni, Università e sistema formativo locale. Accanto a location che ripropongono le ambientazioni di film famosi, sorgeranno multisale, situazioni ludiche e soprattutto spazi didattico-culturali e commerciali per i quali è ambito il made in Italy. “Preciso – riprende il rappresentante per l’Europa di H Brothers Spa – che l’operazione è squisitamente privata, il coinvolgimento delle istituzioni è solo per parte cinese, il Governo dello Hunan, come annunciato, interverrà con risorse della comunità, concedendo gratuitamente gli spazi alle imprese italiane ed impegnandosi per 3 anni a coprire per intero i costi di vitto e alloggio del personale e pagare l’intero stipendio dei lavoratori. Per completezza informativa – conclude – alla recente missione a Changsha è stato invitato anche Cristian Betti, sindaco di Corciano, a titolo privato e non come rappresentante istituzionale, per il rapporto personale che mi lega a lui e per le sue capacità imprenditoriali. Il suo ristorante ha un format interessante da poter essere esportato nella Città del Cinema, che punterà molto su ambientazioni replicanti i borghi antichi”.

“Faccio fatica a trattenere il mio slancio verso un progetto enorme che viene a coinvolgere direttamente l’Umbria sotto diversi aspetti con un volume di affari ingentissimo la cui entità valuterei con difficoltà ma ha dell’incredibile”, spiega Betti intervistato dal Corriere dell’Umbria, secondo cui “Nel parco che sta nascendo a Changsha, e altrettanto verrà replicato negli altri venti in progetto, riprodurranno fedelmente tre città, una di queste sarà italiana e sarà un mix fra Assisi, Pienza, Lucca e Venezia,in quanto luoghi perloro riconoscibili proprio a livello cinematografico. Nella ricostruzione riproporranno attività artigianali,mestieri, strutture della nostra tradizione, dai frantoi alle cantine; dalla bottega del ceramista a quella del tessitore, ma anche folklore e attività commerciali. Insomma una classica città ideale italiana. Per farlo vogliono allacciare rapporti, nel nostro territorio, con istituzioni e operatori culturali. Nel settore ristorazione e bar, per esempio, hanno già intrapreso scambi con degli imprenditori lombardi”.

Betti in Cina

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