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mercoledì 11 Dicembre 2024
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Cantiere fantasma di via Gramsci, qualcosa si muove ma servirà tempo

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wpid-IMG_20140603_142131.jpgCantiere fantasma di via Gramsci, si muove il Comune, anche se il sindaco Cristian Betti anticipa che sono necessari diversi step prima di poter ultimare definitivamente il progetto del terzo palazzo (guarda su Google Maps) che avrebbe dovuto chiudere la zona residenziale di Ellera.

IL DEGRADO – Il reportage pubblicato nei giorni scorsi da Luca Fiorucci sul Giornale dell’Umbria è impietoso: al posto del palazzo, in via Gramsci c’è un cantiere fantasma che da otto anni è abbandonato a sé stesso. I residenti della zona parlano di “topi grossi così“, e le nostre foto testimoniano anche pozzanghere d’acqua, alberi e vegetazione varia che invade il cantiere, pozze di acqua stagnante, cartacce e bottiglie, animali poco graditi. Ciliegina sulla torta, uno scheletro di cemento armato, quello del famoso terzo palazzo che avrebbe dovuto completare la zona residenziale dove si trova anche la farmacia e, sul palazzo dietro, Poste italiane – in costante degrado.

L’INCENDIO – Lo stop ai lavori ha comportato anche danni extra ‘steccone’: non è stato per esempio realizzato un secondo accesso alla rampa dei garage che non sono a norma e, come ricorda il Giornale dell’Umbria, un incendio scoppiato qualche anno fa avrebbe potuto avere conseguenze disastrose – e ancora oggi niente è cambiato.

L’APPELLO DI RESIDENTI E COMMERCIANTI – Più volte la cittadinanza ha chiesto al Comune di intervenire per sanare il cantiere fantasma: l’ente ha mantenuto aperta una linea di dialogo con l’amministratore di condominio e rappresentanti dei residenti dei due palazzi completati e abitati da anni, ma visto lo stato di usura della struttura, difficilmente saranno completati.

LE DICHIARAZIONI DI BETTI – Il sindaco Cristian Betti rassicura: oltre a dirsi al corrente dei disagi dei residenti dovuti al cantiere fantasma – e a chiedere pazienza – spiega che “intanto siamo riusciti a farci destinare la fidejussione che l’impresa di costruzione aveva sottoscritto al momento dell’avvio dell’edificazione, circa 300 mila euro che stiamo acquisendo e che potremmo utilizzare per intervenire in questa area. Ma per pensare a cosa fare e per poter parlare di tempi e di scadenze ci sono ancora degli step da percorrere – aggiunge Betti – perché l’area è gravata da un’ipoteca nei confronti dell ‘azienda titolare del cantiere. Stiamo dando mandato a un legale affinché possa valutare con l’istituto di credito la modalità migliore per acquisire queste superfici, sulle quali poi ipotizzare un progetto di riutilizzo”.

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