Una proposta programmatica di sinistra che va predisposta, riaggregando un’area frantumata intorno ad un progetto di ampio respiro, realmente incisivo. Un soggetto politico unitario. Milioni di cittadini che faticano a trovare rappresentanza, tra crescita delle povertà, minori diritti e lavoro precario, giovani disorientati e disillusi, istruzione di fatto non più alla portata di tutti. Una società diseguale, con partiti che arrancano, astensionismo elevato, ma che avverte un bisogno di sinistra, di valori ed identità.
Si è svolta il 15 giugno, alle ore 21,00, presso la sala della Commenda, quartiere girasole del comune di Corciano, l’iniziativa “C’è vita a sinistra”. Una serata che ha visto molti contributi al dibattito e presenza di cittadini. Relatori Elisabetta Piccolotti, segretaria regionale di Sinistra Italiana, Enrico Flamini, segretario regionale di Rifondazione comunista, Valerio Marinelli, coordinatore provinciale di articolo1 Mdp. Coordinatore dell’evento, Mario Taborchi, consigliere comunale di Sinistra italiana.
Emanuela Boccio ha parlato di “proposte credibili e buona politica contro l’antipolitica. Dando forza e voce a chi non la possiede”. Roberto Pierassa e Marco Coletti, hanno argomentato a proposito di “sinistra e destra presenti ancora nella società”. Dirigenti scolastici presenti, hanno evidenziato l’urgenza di una riforma della scuola partecipata, articolata e incisiva. Una cultura di sinistra che deve ricrearsi, rappresentando interessi sociali, con una visione alternativa. Riportando l’attenzione su produzione ed economia reale, la segretaria del circolo di Rifondazione comunista, Beatrice Ramadori ha evidenziato la condizione di molti giovani “spesso assuefatti a dover svolgere due o tre lavori, ma sempre più desiderosi di informarsi e partecipare. Segno di una crescita di insofferenza verso situazioni di mercato imposte da pochi, ma che condizionano la maggioranza dei cittadini. Cittadini che ormai cercano risposte e riferimenti nell’era globalizzata”. Una sinistra che è un soggetto sociale e che deve pensare in termini collettivi, cercando di promuovere in maniera incisiva una più equa redistribuzione della ricchezza.
“Bisogna promuovere il pubblico, ma anche il privato deve pensare ad una responsabilità sociale dell’impresa – ha spiegato Marinelli – La sinistra è presente nella società, ma è dispersa e sommersa. Fierezza identitaria, inaugurando una nuova sintesi. Le leadership nascondono solo per brevi tratti i problemi. Sono finiti i partiti di massa e non c’è alta socialità politica, pedagogia. Spesso i partiti creano il consenso dal dissenso, dalla contrapposizione”. Marinelli ha fatto riferimento anche alla diseguaglianza in Rousseau ed all’esigenza di un “modello plurale ed aperto, dicendo un sì alla patrimoniale”.
È emerso dagli interventi anche il timore che, in Italia, ci potrebbe essere in futuro una scomparsa della sinistra, se non si affronteranno con mordente battaglie importanti. “I giovani sono soli di fronte al ricatto del mercato – ha spiegato Gabriele Romani- I nuovi indigenti spesso sono laureati. Altri ripropongono il problema della fuga di cervelli, ma anche di una generazione post-ideologica, “il 62% dei giovani pensa che sinistra o destra non esistano più”, ha spiegato Antonio Rocchini. Flamini ha alluso invece a “confusione ed ammucchiate politiche sterili, create dai maggioritari, con rincorse verso il centro, fino ad arrivare a superarlo”. Si è ragionato anche riguardo raffronti con il movimentismo nato in Europa, in conseguenza della crisi economica e delle disuguaglianze, dicendo che è possibile fare un percorso semplice e lineare anche in Italia, che ottenga consensi.
“Bisogna essere ottimisti – ha evidenziato Elisabetta Piccolotti – Corbyn e Melenchon stanno avendo successo. Nel secolo sociale, si è passati da un welfare e servizi sviluppati, a ricette neo-liberiste, spesso applicate da tutte le forze, evidenziando che non c’erano altre vie per lo sviluppo. La disuguaglianze crescono, come anche il razzismo e secondo alcune statistiche, 50 bambini su 100 sono a rischio povertà. Non tutti si sono impoveriti, molto denaro destinato agli stipendi è finito bruciato nell’economia finanziaria”. Si è fatto riferimento anche al rapporto tra automazione e lavoro, all’articolo 18, ed al fatto che un nuovo soggetto politico di sinistra richieda un programma convincente, portato avanti nel tempo, senza tentennamenti. “Trovare una casa comune è la sostanza della sinistra, uno stare insieme in modo diverso da come dice il mercato. – ha concluso la Piccolotti – Un insieme di storie, vite, identità, passioni e contenuti”.