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martedì 3 Dicembre 2024
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Tra Einstein e Socrate, il capitalismo etico di Brunello Cucinelli: “L’umanità è il fine della nostra vita”

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cucinelli teatroIl piccolo borgo di Solomeo è sempre più al centro dell’attenzione dei media italiani e stranieri. Merito, manco a dirlo, del suo cittadino più famoso: Brunello Cucinelli. Il re del cashmere ha rilasciato una lunga intervista a Stefano Natoli, giornalista del Sole24Ore, il quotidiano economico per eccellenza nel nostro paese. Nell’introduzione dell’articolo Natoli compara l’imprenditore umbro ad Armando Olivetti e ad altri grandi industriali della storia italiana, tutti apparentati dal cosiddetto capitalismo etico (“Per chi lavora la dignità è più importante del pane”, ama ripetere Cucinelli).
Il 62enne nativo di Castel Rigone cita Einstein per spiegare la propria filosofia sul posto di lavoro che prevede, tra le altre cose, una pausa mensa di un’ora e mezza, fine del turno alle cinque e mezza e niente email di lavoro fuori orario. Tutto per salvaguardare l’ “energia creativa”: “Einstein sosteneva che un essere umano resta veramente concentrato circa 5-6 ore al giorno. Io la penso allo stesso modo. In quel lasso di tempo dobbiamo tirare fuori il meglio. Non è solo un modello di relazioni industriali. È anche un problema politico, religioso, familiare. È un modo per curare il “mal dell’anima” che abbiamo tutti e che oggi è molto più forte di un tempo”.
Natoli rincara la dose, ricorda al suo interlocutore le citazioni di Socrate e Dostoevskij (“La bellezza salverà il mondo”) che ha voluto inserire sul sito internet della propria azienda e Cucinelli prosegue sulla strada della filosofia: “All’ingresso del Paese ho fatto scolpire il busto di Kant con una frase che ha ispirato la mia vita: “Agisci considerando l’umanità sia per te stesso sia per gli altri non come semplice mezzo, ma come nobile fine”. Questa idea che il fine della nostra vita debba essere l’umanità nella sua totalità è diventata l’obiettivo della mia esistenza”.
Inevitabile anche un rierimento alla visita del mese scorso del ministro Boschi che l’ha definito “un esempio per l’Italia”. Ma il nostro paese è veramente pronto a seguire questo esempio? “Noi italiani siamo in un momento fantastico. Noto fra i nostri giovani un grande risveglio spirituale, etico, religioso, morale, civile. E sento anche una rinascita economica. Lo vedo anche durante i road show che facciamo in giro per l’Italia. La credibilità del nostro Paese è tornata ad essere molto alta. È il momento di creare un ambiente veramente favorevole all’impresa, cominciando ad accorciare i tempi della giustizia”. Il tema centrale restano però i suoi dipendenti, al quale darà un bonus da spendere in attività culturali “perché viviamo in un mondo caratterizzato da un rumore informatico insopportabile. Possiamo curarlo soltanto con la cultura”.
Il successo economico del re del cashmere, come ricorda lo stesso Natoli, è innegabile: azienda fondata nel 1978, oggi conta 1400 dipendenti e opera in circa 50 paesi, è stata quotata con successo in borsa nel 2014, ogni anno aumenta gli utili e oggi ha raggiunto un valore che si aggira intorno al miliardo di euro. Grandissimi risultati che non cambiano però i piani di Cucinelli, il quale afferma che nel futuro si continuerà a puntare su “l’estrema modernità del prodotto. E non c’è altro se non il credere in un unico brand italiano, che è questo. Non ci sono acquisizioni in vista”.
In chiusura l’intervistatore chiede all’imprenditore in quale tra le molteplici definizioni (“stilista, imprenditore del cashmere, filosofo, umanista, contadino, filantropo, rivoluzionario moderato, mancato religioso, trascinatore, persona perbene”) si riconosce maggiormente. Cucinelli non ha dubbi: “Certamente l’ultima. Anche per rispetto alla storia della mia famiglia e ai valori che mi ha trasmesso. Socrate dice che se la morte fosse la fine di tutto, per i cattivi sarebbe una fortuna: morendo si libererebbero dal corpo e dalla loro cattiveria che sparirebbe con la loro anima. Se invece la morte non è la fine, non si ha altra scelta che quella di rendere l’anima il più possibile eccellente e intelligente. Ecco, voglio continuare a vivere cercando di stare dietro agli insegnamenti di Socrate”.

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