spot_img
venerdì 29 Marzo 2024
spot_img

Tassa rifiuti, Confcommercio: “Anche in Umbria è un freno alla crescita delle imprese”

Da leggere

“Salvo rare eccezioni, anche i Comuni umbri spingono al massimo i coefficienti utilizzati per definire gli importi della tassa sui rifiuti per famiglie ed imprese. Ma questo è solo uno dei fattori che rendono la tassa rifiuti un peso insostenibile, ingiustificato e soprattutto iniquo per le imprese del nostro territorio”.
Confcommercio Umbria partecipa alla giornata di mobilitazione nei confronti della Tari, in occasione dell’avvio del portale Confcommercio www.osservatoriotasselocali.it, denunciando la situazione delle imprese umbre, che “continuano a pagare l’ingiusto”.
Dai dati raccolti dal portale Confcommercio www.osservatoriotasselocali.it si conferma la continua crescita della Tassa sui rifiuti pagata da cittadini e imprese – negli ultimi sette anni è aumentata del 72% – nonostante una significativa riduzione nella produzione dei rifiuti.

In Umbria sono diverse le imprese che si trovano a pagare più di quanto paghino le imprese della stessa categoria in altre regioni italiane. L’aliquota media Tari per un albergo umbro con ristorante è 4,96 euro/mq contro i 4,73 della media nazionale. Un negozio di abbigliamento della provincia di Perugia paga in media per la Tari 4,37 euro/mq contro i 4,09 della media nazionale. Nella provincia di Terni, un bar paga in media per la Tari 12,32 euro/mq contro i 10,68 della media nazionale. Una macelleria che opera nella provincia di Perugia paga in media 7,30 euro/mq contro i 6,93 della media nazionale. Un ortofrutta, infine, paga in media nella provincia di Terni ben 19,16 euro/mq contro i 15,05 della media nazionale. I dati sono quelli elaborati dall’Osservatorio Tasse Locali di Confcommercio e si riferiscono al 2016.

“Dai dati emersi – sottolinea Giorgio Mencaroni, presidente Confcommercio Umbria – risulta evidente come sia urgente una profonda revisione dell’intero sistema capace di superare definitivamente la logica dei coefficienti presuntivi di produzione con un sistema che rispetti il principio europeo “chi inquina paga”, che tenga conto di specifiche esenzioni/agevolazioni per le attività stagionali e per le aree scoperte operative e che venga confermato il principio secondo il quale il tributo non è dovuto, né in parte fissa né in parte variabile, per i rifiuti assimilati che il produttore dimostri di aver avviato a recupero. Sarà fondamentale, inoltre, introdurre misure che leghino in maniera sempre più vincolante la determinazione dei costi del servizio a parametri di efficienza ed a misure volte a garantire un’equa e oggettiva ripartizione tra la componente domestica e non domestica e tra parte fissa e variabile”.

Ufficio Stampa Confcommercio Umbria

Corcianonline è accessibile liberamente e senza costi.
Ciò è possibile anche grazie al supporto di coloro che ci sostengono, convinti che un'informazione accurata sia fondamentale per la nostra comunità.
Se hai la possibilità, unisciti al nostro sforzo con una semplice donazione.




Può interessarti anche

Dal mondo

 

Cerca nel sito

 

Ultime notizie

spot_img