Tempo di bilanci per la raccolta dei rifiuti in Umbria: i dati del 2015 segnalano un calo del 2,82 per cento nella produzione complessiva rispetto all’anno precedente, mentre rimane stabile la raccolta differenziata, ferma al 50,6 per cento dopo sei anni consecutivi di incremento. Questo è quanto emerge dalla Certificazione della produzione dei rifiuti urbani e della raccolta differenziata, approvata dalla giunta regionale su proposta dell’assessore Cecchini. Da quanto si legge nel comunicato della Regione, i dati sono stati raccolti ed elaborati dall’Arpa Umbria e validati da dall’Osservatorio regionale sulla produzione, raccolta, recupero, riciclo e smaltimento dei rifiuti.
Se il bilancio a livello generale può considerarsi positivo, non si può dire altrettanto addentrandosi nella lettura dei numeri in base ai vari comuni umbri. L’ATI (Ambito Territoriale Integrato) n.2 ha fatto segnare un decremento della differenziata dello 0,9% rispetto al 2014. A incidere negativamente sul totale c’è, tra gli altri, il risultato al di sotto delle attese per quel che riguarda Corciano: dal 58,6% del 2014 si è passati al 56,7% dello scorso anno, per un decremento che sfiora i 2 punti percentuali. Una battuta d’arresto che, sommata a quelle di comuni di dimensioni significative quali Perugia, Bastia e Magione, rappresenta un campanello d’allarme per le amministrazioni locali e regionale.
Il dato di Corciano e delle altre città sopracitate fa dunque riflettere: come si legge nel report “il raggiungimento di percentuali di effettiva eccellenza nella raccolta differenziata, soprattutto nei comuni di dimensioni medie e grandi, non può essere conseguito solo con la domiciliarizzazione della raccolta, ma anche con l’adozione di ulteriori misure quali l’eliminazione completa dei cassonetti stradali e l’impiego di sistemi di contabilizzazione delle utenze onde implementare sistemi di tariffazione puntuale”. Servono, in poche parole, interventi più incisivi per consentire il salto di qualità definitivo e non rischiare di tornare indietro. Il calo a Corciano può essere solo parzialmente bilanciato dal fatto che la città resta comunque abbondantemente sopra la soglia del 50%, obiettivo intermedio fissato dal Piano regionale. Allo stesso tempo, la decrescita del 2015 allontana il comune guidato dal sindaco Betti dalla cifra più importante, quella del 65%, raggiunta in Umbria da Umbertide, Todi ed altri 7 realtà di varie dimensioni.
Nonostante i numeri contrastanti, l’assessore regionale Cecchini si dice soddisfatta del risultato generale: “Prosegue il trend di costante decrescita della produzione complessiva dei rifiuti, con un calo del 14,5 per cento rispetto al 2010, ma i dati confermano l’esigenza di dare piena attuazione alle misure che la giunta regionale ha già assunto nel gennaio scorso per imprimere un deciso incremento alla raccolta differenziata, tra cui l’obbligo per tutti i Comuni di riorganizzare il servizio e adottare il metodo di raccolta porta a porta”. La Regione punta però a migliorare, per questo “saranno sanzionati quest’anno tutti e quattro gli Ati, perché nessuno degli Ambiti territoriali integrati in cui è suddivisa l’Umbria ha raggiunto nel 2015 il 65 per cento di raccolta differenziata”. C’è ancora da lavorare prima che Corciano e l’Umbria possano veramente definirsi eco-friendly.