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mercoledì 16 Luglio 2025
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Partono i saldi estivi 2025 in Umbria: date, spesa media e consigli per lo shopping

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Prima Pagina - AdnKronos

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Dal 5 luglio partono in tutta Italia, Umbria compresa, i saldi estivi, con una durata di 60 giorni. L’unica eccezione è rappresentata dalla Provincia autonoma di Bolzano, dove gli sconti prenderanno il via il 16 luglio. Secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio, ogni famiglia italiana spenderà in media 203 euro per l’acquisto di capi scontati, pari a 92 euro pro capite, con un valore complessivo stimato in 3,3 miliardi di euro.
Nonostante restino un’occasione importante per fare shopping di qualità risparmiando, i saldi hanno subito una profonda trasformazione. “Ormai il tema dei saldi inteso in modo tradizionale non ha quasi più senso – sottolinea Carlo Petrini, presidente Federmoda Umbria Confcommercio – perché negli ultimi anni sono sopraggiunti una serie di fattori che ne hanno indebolito la funzione e sui quali bisogna intervenire con urgenza per salvaguardare le regole della corretta concorrenza”.

Petrini ricorda come la propensione al consumo durante le vendite di fine stagione sia sostanzialmente immutata, ma che i canali di acquisto si sono moltiplicati in modo non regolamentato, con pesanti conseguenze per i negozi di prossimità. A livello nazionale, il settore moda ha registrato un saldo negativo di 6.459 punti vendita nel 2024, con una media di 18 chiusure al giorno. “Siamo di fronte a una desertificazione commerciale progressiva e strutturale, che negli ultimi cinque anni ha causato la perdita di oltre 23.000 negozi e 35.000 posti di lavoro”, sottolinea.
I negozi di moda non sono solo punti vendita, ma “presidi del territorio, elementi identitari delle nostre città, strumenti di coesione sociale”.

Il primo concorrente dei negozi rimangono le vendite online, ma Petrini richiama l’attenzione su un altro fenomeno altrettanto impattante: la concorrenza diretta dei fornitori ai consumatori finali. “I fornitori, che hanno il vantaggio di un catalogo e assortimento più ampio, vendono non solo ai negozi ma anche direttamente ai clienti, spesso tramite siti gestiti da altri che sfruttano il loro brand”, spiega.
A ciò si aggiungono le vendite private o pre-saldi veicolate tramite newsletter, sms, social e WhatsApp, costringendo i negozianti ad adeguarsi per non soccombere. Inoltre, i fornitori vendono direttamente ai marketplace che, grazie ai grandi volumi, possono praticare prezzi più bassi. “Ne deriva un grave fenomeno di concorrenza sleale, su cui chiediamo con forza l’intervento del Governo, che obblighi i fornitori a rispettare i ruoli all’interno della filiera della moda”.

Rimane poi il tema della data di inizio saldi, “che da anni sosteniamo non abbia senso – continua Petrini – I saldi devono tornare a essere vere vendite di fine stagione, e non di inizio, soprattutto alla luce dei cambiamenti climatici che hanno stravolto la logica della stagionalità degli acquisti”.
Le previsioni sull’andamento restano caute: “Le attività commerciali mettono in campo il meglio per soddisfare i consumatori, e speriamo nella ricaduta positiva del flusso turistico, che in Umbria sta avendo un andamento estremamente positivo”, afferma. “Tuttavia veniamo da una stagione invernale di saldi piuttosto negativa e il settore moda guarda con preoccupazione ai prossimi anni. Servono interventi strutturali che salvaguardino il commercio di prossimità, nell’ambito di progetti di rigenerazione urbana che ne riconoscano e valorizzino la funzione economica e sociale”. In questa direzione, Petrini indica la partita dei Distretti Urbani del Commercio (DUC) come “un momento decisivo”, sottolineando l’impegno di Confcommercio Umbria, che “sta mettendo in campo energie e competenze, portando un contributo specifico con i dati originati dal Progetto Cities”.

Dal punto di vista dei consumatori, Adiconsum ricorda alcune regole essenziali per un acquisto consapevole durante i saldi. È obbligatorio che i commercianti indichino la percentuale di sconto, il prezzo finale e il prezzo più basso applicato nei 30 giorni precedenti. La prova dei capi e il cambio sono invece a discrezione del negoziante, salvo difetti evidenti, per i quali è previsto l’obbligo di riparazione o sostituzione.
Il consiglio è di verificare i prezzi prima dell’inizio dei saldi, diffidare degli sconti esagerati e controllare che il capo in vetrina corrisponda a quello in negozio. Per eventuali irregolarità è possibile rivolgersi alla Polizia Municipale o alle sedi territoriali di Adiconsum.

I saldi estivi dureranno fino al 31 agosto, con alcune eccezioni regionali e provinciali. In Liguria termineranno il 18 agosto, nelle Marche il 1° settembre, in Lazio, Lombardia e Basilicata il 2 settembre, in Sicilia il 15 settembre, mentre Valle d’Aosta e Friuli Venezia Giulia prolungano fino al 30 settembre.

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