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mercoledì 9 Ottobre 2024
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Giorno della memoria: una “Stolperstein” per Pietro Terracina

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Nell’ambito delle iniziative del Giorno della Memoria, istituito per commemorare le vittime dell’Olocausto, il Comune di Corciano si appresta a realizzare la posa di una “Pietra d’Inciampo” (in tedesco Stolperstein) in onore di Pietro Terracina.
Terracina è stato uno degli ultimi sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz. Morto nel dicembre scorso all’età di 91 anni, negli anni scorsi aveva instaurato un forte legame con le istituzioni e le scuole corcianesi in diversi e toccanti incontri. È stato nominato cittadino onorario nel 2016 e a lui i ragazzi dell’Istituto Bonfigli hanno dedicato un libro, “Dopo il buio, la luce”, che racconta proprio questo rapporto.

Fra i promotori della nuova iniziativa in onore di Pietro Terracina c’è Franco Baldelli, attuale consigliere comunale ma in passato Assessore alle Scuole che ha seguito tutte le iniziative dedicate al cittadino onorario corcianese. La sua proposta è stata accolta dai gruppi consiliari di maggioranza che con un ordine del giorno impegnano il sindaco Betti e la Giunta Comunale “a realizzare la posa di una pietra d’Inciampo in memoria di Piero Terracina all’ingresso del Comune di Corciano, coinvolgendo, ove possibile, le Scuole del Comune così da rafforzare “quell’esercizio della memoria” che Piero ha consegnato loro in occasione degli incontri avuti negli anni passati”.

Le Pietre d’Inciampo (in tedesco Stolpersteine) sono un’iniziativa dell’artista tedesco Gunter Denming per depositare nel tessuto urbanistico e sociale delle città europee una memoria diffusa dei cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti. L’iniziativa è partita nel 1995 dalla città di Colonia e ha portato sino ad oggi alla posa di oltre 70.000 pietre in diverse città europee e consiste nell’incorporare nel selciato stradale delle città dei piccoli blocchi in pietra (sampietrini di tipo comune e di dimensioni standard) ricoperti da una piastra d’ottone che reca incise le generalità del deportato con data e luogo di deportazione e, quando nota, la data di morte. L’inciampo non è fisico, ma visivo e mentale in quanto costringe i passanti a interrogarsi su quella diversità e a ricordare quanto è accaduto in quel luogo e in quella data, intrecciando il passato al presente, la memoria con l’attualità.

“Lo scorso 8 dicembre Piero Terracina è venuto a mancare – spiega Baldelli – e occorre, ora più che mai, proseguire quell’esercizio della Memoria che, come lo stesso Piero Terracina amava ricordare, non può essere assimilato al ricordo che si esaurisce con la fine della persona, ma ricondotto piuttosto ad un filo “… che dal passato attraversa il presente e va verso il futuro. Gli Stolpersteine sono un segno concreto e tangibile, ma nello stesso tempo discreto, che diviene parte della città a conferma che la memoria non può risolversi solo in appuntamenti occasionali e celebrativi, ma deve costituire parte integrante della vita quotidiana”.

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