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venerdì 29 Marzo 2024
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Il campione Federico Morlacchi incontra gli alunni dell’Istituto Bonfigli

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La biblioteca “Rodari” di San Mariano ha regalato agli alunni dell’Istituto Bonfigli di San Mariano un evento con protagonista il campione di nuoto paralimpico Federico Morlacchi. Il progetto si è inserito nel Bando Città che legge 2018, promosso da Cepell e dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Corciano è risultato vincitore – insieme ad altri cinque Comuni – Bastia Umbra, Gualdo Tadino, Gubbio, Spoleto e Todi – nella sezione riservata agli enti con popolazione compresa tra i 15000 e 50000 abitanti.

Venerdì 4 ottobre i cento ragazzi delle classi terze della scuola secondaria Bonfigli di San Mariano hanno ripercorso la storia di questo campione. Le domande dei ragazzi e i lunghi e fragorosi applausi lo hanno letteralmente inondato, proprio come la pioggia battente che ha fatto da sfondo magico a tutto l’incontro, facendo trovare a Federico in un ambiente familiare, nel quale raccontarsi senza filtri.

A Rio 2016, con un oro e tre argenti olimpici, Morlacchi raggiunge la vetta del nuoto paralimpico mondiale. Dopo aver conquistato i Mondiali di Montreal nel 2013, realizzando anche il record del mondo con i 100 Delfino ed abbattendo il muro del minuto con il tempo di 59”63, il giovane nuotatore fa incetta di ori agli europei di Eindhoven nel 2014 e a quelli di Fuchal nel 2016. A soli 23 anni, si può considerare uno dei più grandi nuotatori italiani. La sua vita, però, non è solo successi e gloria. Nasce con un’ipoplasia congenita alla gamba sinistra, cui aggiunge, nei primissimi mesi di vita altri gravi problemi di salute. Superata una miriade di difficoltà, trascorre serenamente l’infanzia,finché non scopre, quasi per caso, la grande passione per il nuoto.

Malgrado un talento eccezionale e un’attitudine straordinaria alla competizione, deve affrontare molti ostacoli insidiosi lungo il suo cammino, confrontarsi con avversari straordinari e, soprattutto, con i suoi stessi limiti e con le sue paure, fino a conquistare i traguardi più ambiziosi. Il libro che ha scritto, Nato per l’acqua, non si limita a celebrare un campione, narra la vicenda di un bambino che non si lascia abbattere dalla sventura e che, al contrario, utilizza il suo handicap come un trampolino verso la sfida più alta, quella di diventare l’uomo straordinario che è oggi.

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