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giovedì 28 Marzo 2024
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Bambini esposti al fumo passivo: ecco quali sono i rischi per la loro salute

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Uno studio spagnolo, condotto dalla Società Spagnola di Pneumologia e Chirurgia Toracica (SEPAR), ha rivelato dati preoccupanti circa i bambini con i genitori che fumano in casa perché soffrirebbero maggiormente di problemi legati alle vie respiratorie, registrando il numero più alto di ricoveri ospedalieri.

Secondo quanto emerso dallo studio i figli dei fumatori ricevono una dose annuale di nicotina pari a quella contenuta in 60-150 sigarette. I bambini sono più vulnerabili alla nicotina proprio per la loro corporatura e per il loro peso, inferiori rispetto a quelli di un adulto. L’esposizione prolungata al fumo passivo favorirebbe l’insorgere di infezioni al tratto respiratorio e di problemi otorinolaringoiatrici e legati all’asma. Su un campione di 150 bambini: il 43,3% di essi è risultato essere esposto al fumo passivo di genitori o di aiutanti domestici. I medici che hanno condotto questo studio ritengono che l’unica soluzione possibile per cercare di arginare questo problema sia quello di educare e sensibilizzare i genitori alle gravi conseguenze che porta il fumo passivo sui loro figli.

Un altro studio della Purdue University, pubblicato dalla rivista Pediatrics, ha inoltre rivelato che i figli di fumatori hanno una probabilità due volte maggiore degli altri di iniziare a fumare durante l’adolescenza. Lo studio si basa su 23 anni di dati di un gruppo di 214 persone seguite dal 1988, quando erano all’ultimo anno delle superiori, per capire come le loro abitudini da adolescenti avrebbero influenzato quelle dei figli. Nel 2011 sono stati studiati 314 bambini di almeno 11 anni, figli di elementi del gruppo. Il 16% dei figli di fumatori a sua volta aveva già provato le sigarette.

In Italia, un bambino su 5 tra quanti si recano negli ambulatori ospedalieri per problemi respiratori – tosse o broncospasmo – presenta problemi legati al fumo di sigaretta passivo. Il dato arriva direttamente dall’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma e conferma una serie di indagini che riferiscono che nel nostro paese il 52% dei bambini nel secondo anno di vita è abitualmente esposto al fumo passivo e il 38% degli esposti ha almeno un genitore che fuma in casa.

Tutto questo nonostante sia noto ai più che il fumo di sigaretta è dannoso per la salute del bambino in tutte le sue forme: attivo, passivo e di ”terza mano” ovvero quello di cui si impregnano gli abiti del fumatore e gli ambienti in cui fuma. Non basta dunque fumare sul balcone perché, una volta rientrati, il nostro bimbo respirerà le sostanze tossiche rimaste sugli abiti.

Altrettanto grave è il fumo in gravidanza: i bimbi nati da madri fumatrici hanno alla nascita un peso nettamente inferiore rispetto a quello di neonati di madri non fumatrici.

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