In Umbria continua a diminuire il lavoro a tempo indeterminato e dilaga il lavoro precario e povero.
Lo denuncia la Cgil regionale commentando l’aggiornamento a tutto il 2017 dei dati dell’Istat che certificano anche il livello dei disoccupati passati dai 37mila del 2016 ai 42mila del 2017.
“Nelle regioni del centro – scrive l’Istat nel suo rapporto – il tasso di occupazione cresce soprattutto in Lazio e Toscana. In queste regioni si riduce anche il tasso di disoccupazione che invece cresce in Umbria e rimane stabile nelle Marche”.
I dati sull’Umbria relativi al periodo gennaio-dicembre 2017 sulla qualità dei contratti, forniti in questo caso dall’Inps, per la Cgil sono un ulteriore campanello d’allarme. Tenendo conto anche delle trasformazioni a tempo indeterminato da altri contratti – spiega Mario Bravi di Ires Cgil – il complesso dei tempi indeterminati è pari al 20% del totale, un dato più basso della media nazionale.
Per di più il numero dei contratti, spiega il sindacato, non corrisponde al numero delle persone, che proprio per la estrema precarietà e durata temporale, sono costrette ad attivare più contratti, anche nell’arco di pochi mesi, non a caso in Umbria nel 2017 secondo l’Istat l’occupazione complessiva è diminuita.
A riprova di questo va aggiunto che il 30% dei contratti ha una durata media di appena un giorno e mezzo.
Questi dati relativi tutto il 2017 per la Cgil confermano l’allarme occupazione in Umbria e l’esigenza di ridare dignità e diritti al mondo del lavoro, soprattutto giovanile.
“Si registra – aggiunge il sindacato – il completo fallimento del “Jobsact”, che non ha raggiunto l’obiettivo propagandato di creare lavoro stabile e nel frattempo ha visto dilapidare 18 miliardi di risorse pubbliche.
Da questa consapevolezza occorre ripartire per cambiare profondamente le politiche del lavoro in Italia e in Umbria.
commenti
Franco Giugliarelli
18 Marzo 2018 at 01:29Catastrofe lavoro in Umbria, se non si riduce la spesa corrente i posti di lavoro diminuiranno sempre di piò specialmente nelle imprese private, ma una risoluzione ci può essere approvare una legge di scopo cioè applicare una ritenuta d’acconto del 20/% su l’eccedenza di 1500 euro netti mensili, cosi facendo si possono recepire risorse di conseguenza si possono creare posti di lavoro perche senza soldi i posti di lavoro non si creano, poi c’è il problema del debito pubblico che è di 2275 miliardi di euro, più 80 miliardi di euro circa per gli interessi annui, per gestire questo debito ci vuole il re dei maghi, però risparmiando il 20% sulla spesa corrente il debito può ridursi!!!!!!!!!
Gianfranco Raffaeli
16 Marzo 2018 at 07:08Che figura di m…a!!!!!.
Pierluigi Cherubini
15 Marzo 2018 at 20:41Vi meravigliate ? Però solo dopo le elezioni i compagni CGIL dicono queste cose , devono andare tutti a zappare la terra
Federico Zoppitelli
15 Marzo 2018 at 20:37É appunto vergognati…. Sei uno di quelli che hai distrutto. Adesso per favore rilassati per qualche anno dobbiamo lavorare
Franco Giugliarelli
15 Marzo 2018 at 19:59Per creare popsti di lavoro servono soldi, poi fare gli investimenti, cosa si può fare per recepire i soldoni, applicare una ritenuta d’acconto del 20% su l’eccedenza di 1500 euro netti mensili, cosi facendo si possono creare posti di lavoro, notizia ufficiale di oggi il debito pubblico marca quota 2280 miliardi di euro, poi non solo abbiamo un costo interessi annui di circa 75 miliardi di euro, ne vogliamo parlare!!!!!!!!!!!!!!
Gabriele Cacchiata
15 Marzo 2018 at 16:57Fortuna c’era renzi!!!!!
Angi Rossi
15 Marzo 2018 at 14:59La rocca rossa …e vai
Catia Aguzzi
15 Marzo 2018 at 14:46ma come c’era la ripresa… 1 milione di posti di lavoro…. ( 800.000) durata 3 gg….. che pinocchi titti qianto
Max Maxterchef Braccianti
15 Marzo 2018 at 14:39Chissà grazie a chi?
Beatrice Cicchi
15 Marzo 2018 at 14:18Avete stufato siete dei ladri voi e chi vi ha votato fortuna che la gente si sta svegliando.
Alberto Eliseo Priore
15 Marzo 2018 at 14:11……ridicoli!!!!!…..adesso, dopo la “sonata elettorale”…..
Gianfranco Romoli
15 Marzo 2018 at 14:09vergognatevi…
Enrico Chico Grassi
15 Marzo 2018 at 13:54Aspettiamo le comunali …
Bazzucchi Massimo
15 Marzo 2018 at 13:49Ma come!
I giorni precedenti alle elezioni facevate a gara a dire che stava migliorando tutto, sembrava che l’ Italia correva, tutti i parametri ritornavano a prima della crisi, adesso tutti a correggere e vi accogete solo ora come avevate fornito dati drogati dall’ astuzia di far risultare il governo Renzi-Gentiloni come il governo del “TUTTO MIGLIORA.”
Vincenzo Modica
15 Marzo 2018 at 13:16Infatti contano sti contratti per dire che sono aumentate le assunzioni ma VAFFANCULO
Roberto Sabrina Calisti
15 Marzo 2018 at 13:11Ecco perché i dati istat tanto pubblicizzati da pinocchio, sono un fake!!
Ennesima prova che il jobact è solo fallimento!!
Enrico Chico Grassi
15 Marzo 2018 at 13:10Ditelo ai cojoni che credono nel PD …