Mi sarei volentieri risparmiata la fatica di scrivere nuovamente un ordine del giorno sulle foibe ma di fronte alla lettura di quello presentato da Merli, non ho potuto fare diversamente. Avevo già presentato nel 2014 un ordine del giorno sulle foibe che era stato votato all’unanimità ma evidentemente ne servivano altri. Io ritengo fondamentale che la storia, soprattutto quella delle tragedie del 900, debba essere fatta conoscere a tutti e in particolare alle nuove generazioni; ho fatto di questo un cardine della mia azione come Consigliera alle Pari Opportunità lavorando a stretto contatto con insegnanti e ragazzi in questi anni con iniziative sulla Shoah, sulla Lotta di Liberazione e sulla Resistenza, ecc.. e credo però che se si vuole compiere un’azione corretta bisogna raccontarla tutta la storia, anche quella scomoda.
Mi sono trovata costretta a scrivere un altro ordine del giorno sulle foibe proprio perché quello presentato da Merli è assolutamente irricevibile, strumentale e fazioso in maniera indecorosa e offende, oltre chi conosce la storia. Anche la memoria delle vittime di cui lui non fa menzione, quelle che nelle foibe sono state gettate dai fascisti e dai nazisti; inoltre Merli non fa menzione delle cause che hanno provocato la reazione di coloro, gli slavi, che erano stati privati di tutto, deportati e resi schiavi appunto dai fascisti con le mire espansionistiche di Mussolini e quelle di Hitler e le loro assurde e vergognose teorie sulla “razza barbara slava” a cui dare il bastone. Basta leggere a questo proposito la dichiarazione di Mussolini del 1920: “Di fronte ad una razza inferiore e barbara come la slava non si deve seguire la politica che dà lo zuccherino, ma quella del bastone. I confini dell’Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche: io credo che si possano sacrificare 500000 slavi barbari a 50.000 italiani”.
Detto questo, c’è inoltre da dire che a riprova del fatto che furono i fascisti a ridurre in schiavitù il popolo slavo, anche in Umbria, a Colfiorito c’era un grande campo di lavoro per slavi e addirittura nel nostro territorio, a Ellera di Corciano c’era un campo di lavoro in cui venivano sfruttati 200 internati civili slavi per la costruzione del collegamento ferroviario con la Centrale di Pietrafitta ed erano alloggiati in due capannoni dove oggi si trova il Golf Club; la sede del comando del campo si trovava nei locali dell’ex fornace, struttura ancora visibile ed esistente. L’esistenza di questa realtà a Corciano tra il 1942 e il 1943 è emersa da studi dell’ ISUC ed è stata presentata alla collettività l’anno scorso come tema del premio Riccardo Romani per lo studio della storia. Detto questo, pubblico il mio ordine del giorno affinché chi lo legge, si renda conto che le vicende delle foibe sono molto più complicate e dolorose di come le abbia rappresentate Merli che in realtà riassume il messaggio che la destra ha cercato di far passare in questi anni che è quello di negare le responsabilità di una parte, i fascisti, per addossarle tutte all’altra parte: i comunisti. Così non è stato e nessuno può cambiare la storia.
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Emanuela Boccio
Consigliera di Liberi e Uguali con Pietro Grasso
commenti
Giovanni Lo Vaglio
3 Marzo 2018 at 17:39Ma voi state ancora a commentare le dichiarazioni di questi trinariciuti senza neuroni? Si sono addirittura rimangiati una mozione approvata all’ unanimità per intitolare una strada ai martiri delle foibe che avevo messo all’ordine del giorno quando ero capogruppo di AN, senza ancora la presenza della Boccio per fortuna. Impegno completamente rimangiato dalla giunta, alla faccia della volontà popolare rappresentata dal consiglio comunale. Questo è il concetto di democrazia antifascista.
Luca Merli
3 Marzo 2018 at 18:14Hai ragione Giovanni … però il tuo odg è tornato fuori e ho chiesto che venga immediatamente attuato entro 2 mesi …
Giovanni Lo Vaglio
3 Marzo 2018 at 18:34Si stai fresco. Aspetta e spera.
Luca Merli
3 Marzo 2018 at 18:34Che tristezza
Giovanni Lo Vaglio
3 Marzo 2018 at 18:36Ma non hai capito che loro vivono di odio e guerra civile permanente? Gli è rimasta questa per avere motivazioni politiche.
Luca Merli
3 Marzo 2018 at 18:36A voglia se l’ho capito ….
Giovanni Lo Vaglio
3 Marzo 2018 at 18:58Finchè c’è questa razza politica, soprattutto a Corciano, impegnarsi per fare politica, visto quello che conta il consiglio comunale, non serve a niente. E’ quello che ho imparato in quei 9 anni.
Luca Merli
3 Marzo 2018 at 19:01Giovanni Lo Vaglio e io 5
Giovanni Lo Vaglio
3 Marzo 2018 at 19:02Eletto in un partito sbagliato che non ha niente a che fare con la destra.
Giulietto Albioni
3 Marzo 2018 at 13:25Incommentabile!Mandatela a fare qualche ora di vergogna!
Luca Merli
3 Marzo 2018 at 13:40Visto Giulietto Albioni che disastro?
Giulietto Albioni
3 Marzo 2018 at 13:54Allo stesso livello della maestra che insultava i carabinieri!
Piergiorgio Bonomi
3 Marzo 2018 at 10:40Cioè quindi sono stati gli Italiani a buttare gli Italiani nelle foibe ?
Piergiorgio Bonomi
3 Marzo 2018 at 10:39Vanno chieste le dimissioni di questa nemica degli Italiani.
Luca Merli
2 Marzo 2018 at 15:50Il mio odg era semplice e lineare e perfettamente in linea con la norma istitutiva del “giorno del ricordo” addirittura invece è stato definito IRRICEVIBILE ….
Antonio Chimisso
2 Marzo 2018 at 15:56Signor Merli, ma forse sarebbe il caso di invitare sta Boccia a non inventarsi citazioni di Mussolini a sostegno della propria faziosità
Luca Merli
2 Marzo 2018 at 16:25Antonio Chimisso sarebbe davvero il caso poi se legge il comunicato della Consigliera fino in fondo ….. a maggior ragione
Carlo Giulietti
3 Marzo 2018 at 07:28Ma perchè perdere tempo con certa gente che oltre ad ignorare la storia è maestra nella mistificazione ??
Umberto Maiorca
3 Marzo 2018 at 09:34Proprio per evitare che le bugie diventino verità
Lorenzo Lotito
2 Marzo 2018 at 15:33altra occorrenza da controllare
Giampiero Tasso
2 Marzo 2018 at 15:37ma resta sempre del 1920… relativa alla questione di Fiume e Trieste
Antonio Chimisso
2 Marzo 2018 at 15:44ma qui mussolini dice quello che già si sapeva, i confini che l’Italia rivendicava a nord ed a est. Per l’importanza che i luoghi nominati avevano Re Vittorio Emanuele, creò il titolo di Principe di Monte Nevoso per il poeta e condottiero Gabriele D’Annunzio. Eravamo in piena questione fiumana con Fiume che rientrò a far parte dell’Italia solo nel 1924. La citazione con le foice non centra niente e, bontà sua, sta signora Boccia ha aggiunto motu proprio anche 500.000 slavi da far fuori. (nel quadro Mario Sironi rappresentava il confine del Monte Nevoso e la sua importanza per l’Italia) Ma vagliele a spiegare alla corcianese ste cose se sei capace….
Massimo Cruciani
2 Marzo 2018 at 15:47Ma il PCI ha negato l’esistenza delle Foibe fino all’ossessione, adesso viene fuori che è colpa del fascismo. Se si guardano i faccia scoprono che i fascisti se non nazisti sono proprio loro e i loro centri sociali di mer…
Umberto Maiorca
2 Marzo 2018 at 15:57anche questo è un falso storico, perché se fai una ricerca veloce noterai che si prendono delle parti dei cinque volumi del Chiurco, stampato nel 1929, e si mischiano il discorso su Pola di Mussolini, nel quale parla dei confini naturali, con alcune righe di un articolo uscito sulla stampa fascista di Trieste. Un conto è attribuirla a Mussolini, altro che sia stato scritto nel corso di un dibattito infuocato sulle pagine dei giornali italiani e slavi
Umberto Maiorca
2 Marzo 2018 at 15:57anche questo è un falso storico, perché se fai una ricerca veloce noterai che si prendono delle parti dei cinque volumi del Chiurco, stampato nel 1929, e si mischiano il discorso su Pola di Mussolini, nel quale parla dei confini naturali, con alcune righe di un articolo uscito sulla stampa fascista di Trieste. Un conto è attribuirla a Mussolini, altro che sia stato scritto nel corso di un dibattito infuocato sulle pagine dei giornali italiani e slavii. Dei 500mila slavi, logicamente, non si fa menzione
Piergiorgio Bonomi
3 Marzo 2018 at 10:40Tu sei Slavo ?
Giampiero Tasso
2 Marzo 2018 at 15:31è strano e lo faccio notare che la frase sia attribuita a Mussolini nel 1920, la marcia su Roma ci sarà due anni dopo, e la questione di Fiume e Trieste era ancora viva dopo la vittoria mutilata della Grande Guerra. Mi pare un pochino forzato riportarlo come attribuzione 25 anni anni dopo. Tra l’altro dovrebbe essere contenuta nell’opera omnia di Benito Mussolini, e nel 1920 il duce era più svizzero che Italiano.
Francesco Bastianelli
2 Marzo 2018 at 10:42sembrerebbe il copia&incolla del copia&incolla del copia&incolla del copia&incolla del copia&incolla di un falso discorso inventato a tavolino.
Secondo la logica base della propaganda che se ripeti una menzogna, diventerà vera (attribuita a Goebbels)
Massimo Cruciani
2 Marzo 2018 at 10:38ma perchè la consigliera invece de scrive stron…e non va a leggersi la storia della Foiba di Basovizza; può darsi che dopo glie viene qualche piccolo dubbio! Ma proprio vogliono riscrivere la storia ste stro…e!!
Alessandro Ferroni
2 Marzo 2018 at 05:28Un discorso che non avrebbe alcun senso conoscendo la storia di come sia poi nato l’NDH ed i precedenti rapporti con Pavelic che era ospite in provincia di Siena …dove organizzava la lotta per l’indipendenza della Croazia.
Bruno Nucci
1 Marzo 2018 at 23:28…
Antonio Chimisso
1 Marzo 2018 at 23:23Non c’è ne è traccia nemmeno in Scritti e Discorsi di Mussolini Edizione Definitiva Hoepli 1934, né ne fa menzione De Felice nella biografia, e nel 1920 Mussolini parla del tema dei confini orientali e del trattato di Rapallo con ben altri toni di certo non così rozzi. Frugando con Google la frase risulta da molti citata; sarebbe stata pronunciata da Mussolini a Pola il 20.9.1920, ma quel giorno Mussolini parlò a Triestcon un discorso in cui non c’è traccia di simili toni. E non si trova niente di Mussolini a Pola iN quel periodo. che palle come questa continua ricostruzione della storia a proprio uso e consumo!
Giampiero Tasso
1 Marzo 2018 at 23:09Fa parte del libretto di 4780 pagine poco conosciuto. A cena con il Duce, manicaretti e ricette condivise con Galeazzo Ciano
Umberto Maiorca
1 Marzo 2018 at 23:05Nell’opera omnia di Mussolini quel discorso non compare
Lorenzo Lotito
2 Marzo 2018 at 13:42Google Books dice nel volume 35 a pagina 70, da verificare
Umberto Maiorca
2 Marzo 2018 at 13:55sì, ma solo queste righe: ” I confini dell’Italia devono essere il Brennero, il Nevoso e le Dinariche”, quello che precede e quello che segue è un falso creato ad arte
Umberto Maiorca
2 Marzo 2018 at 13:56Giampiero Tasso
1 Marzo 2018 at 22:56E che ti dico, il trattato storico implica il citare le fonti. Sarà in appendice all’ordine del giorno. Vedi voce bibliografia
Antonio Chimisso
1 Marzo 2018 at 22:45Lotito, mi scusi, ma lei non sa mica per caso quando e dove nel 1920 Mussolini avrebbe pronunciato quelle parole?. Perchè qui credo, caro Giampiero Tasso, mentre tu dormi c’è chi, pur non essendo giornalista, sembrerebbe aver trovato un discorso inedito del Duce! a meno che, e il dubbio cova, sto discorso la Boccia non se lo sia scritto proprio da sola, tanto per dare un po’ di tono all’ordine del giorno.
Antonio Chimisso
1 Marzo 2018 at 22:45Lotito, mi scusi, ma lei non sa mica per caso quando e dove nel 1920 Mussolini avrebbe pronunciato quelle parole?. Perchè qui credo, caro Giampiero Tasso, mentre tu dormi c’è chi, pur non essendo giornalista, sembrerebbe aver trovato un discorso inedito del Duce! a meno che, e il dubbio cova, sto discorso la Boccia non se lo sia scritto proprio da sola, tanto per dare un po’ di tono all’ordine del giorno.
Lorenzo Lotito
2 Marzo 2018 at 12:37Buongiorno, io mi limito a condividere in quanto amministratore della pagina Corcianonline
Giampiero Tasso
1 Marzo 2018 at 22:14Non è un ordine del giorno è un trattato corposo di storia. Mi sorprende solo che i cattivi sono gli italiani… Brutti, fascisti e razzisti…
Lola Giglio
1 Marzo 2018 at 20:38Signora consigliera scusi il disturbo visto che oggi ha faticato in modo particolare, mi stavo chiedendo se è collega della signora maestra di Torino? Non si affatichi tanto non mi interessa la sua opinione , ho capito da sola. Buona serata
Paolo Gobbi
1 Marzo 2018 at 18:06Non mi sembrava che i prigionieri slavi fossero civili ma militari catturati durante le operazioni militari in Jugoslavia…e vorrei anche aggiungere che non si possono giustificare le atrocità di tale portata compiute a guerra finita. Il conflitto può essere violento anche oltre misura, ma quando le ostilità cessano non si può più parlare di combattenti ma solo di criminali.
Giorgio Gabrielli
1 Marzo 2018 at 13:14Quindi da questo ODG dovremmo ricavare l’assunto secondo il quale “visto che gli italiani non si erano comportati bene, era giusto ucciderne migliaia o buttarli vivi nelle foibe a morire di fame”. Mi sembra un Po strano come ragionamento, assomiglia molto al “se l’erano cercata” che un tempo veniva usato, vergognosamente, contro le donne vittime di stupro. Inoltre va ricordato che in Istria e Dalmazia le comunità italiane ci vivevano fin dalla colonizzazione veneziana(fino alla fine dell’età napoleonica) e, dopo un secolo di dominazione austro-ungarica, erano tornate all’Italia nel 1920 tanto da essere, alla fine della guerra, la maggioranza. La consigliera Emanuela Boccio dovrebbe ricordarsi che gli stessi Usa alla fine della guerra volevano che l’istria rimanesse italiana visto che vi abitavano oltre il 50% di abitanti di lingua italiana.
Giorgio Gabrielli
1 Marzo 2018 at 14:19Che nel suo ordine del giorno mi sembra chiedesse soltanto di intitolare una via a quei martiri
Emanuela Boccio
1 Marzo 2018 at 14:25Evidentemente o non lo hai letto oppure ti sembra giusto quello che ha scritto. Io non lo ritengo condivisibile ma di certo non per il dispositivo che tra l’altro era già contenuto in un altro ordine del giorno del 2007! Abbi pazienza, tieniti le tue idee e i tuoi punti di vista e lascia gli altri liberi di pensarla diversamente… se non ti costa troppo naturalmente!
Emanuela
1 Marzo 2018 at 13:01Conosco bene la storia e so che almeno altrettanti tedeschi e ungheresi furono esuli a causa dei comunisti titini, si parla di un numero tra i 200.000 e i 350.000 come per gli italiani! Ma la cosa che noto e che tu continui a fare è quella di ignorare la causa delle vicende che vanno dal 1943 al 1945. Perché le popolazioni espulse è perseguitate dai titini sono quelle che ho menzionato? Perché gli slavi, che allora erano anche comunisti, si sono vendicati di tutto il male e le atrocità che avevano ricevuto durante l’italianizzazione forzata e il giogo nazi fascista ? Perché il male purtroppo porta altro male e chi ha subito dei torti, in questo caso enormi, non sempre evidentemente è disposto a lasciar correre. A dopo ogni azione corrisponde una reazione e purtroppo anche qui è successa la stessa cosa. Io credo che l’onesta’ intellettuale sia fondamentale per capire cosa è successo e per stabilire la verità storica degli eventi, credo che sia necessario che ognuno si assuma le proprie responsabilità per evitare che tragedie simili possano verificarsi ancora. Buona giornata.❤️
Emanuela
1 Marzo 2018 at 12:49Conosco la storia e so che si parla di numeri tra i 200,000 e i 350,000 esuli espulsi dai comunisti di Tito, se è per questo nessuno parla dei tedeschi e degli ungheresi almeno altrettanti anche se ancora oggi i numeri sono molto incerti. La cosa che non mi piace e che anche tu fai, è quella di non dire perché c’è stata questa rappresaglia dei titini nei confronti delle popolazioni citate: non è forse perché si sono vendicati delle atrocità subite dai fascisti e dai nazisti? Ti sei chiesto se ci sarebbero state le vicende tra il 1943 e il 1945 se non ci fosse stata l’azione violenta di sottomissione e di schiavizzazione di quei popoli da parte dei nazifascisti? Se ad ogni azione corrisponde una reazione allora quella purtroppo è stata la risposta dei titini. Purtroppo in una guerra si arriva al punto che i torti e le ragioni si confondono, rimangono soltanto i lutti e il dolore e io credo che compito della politica non sia quello di continuare a recriminare ma quello di ricomporre Saluti e buona giornata.❤️
Maurizio Gabrielli
1 Marzo 2018 at 11:49Carina la lezione di storia: peccato però che i titini comunisti (non gli slavi in generale) in due anni abbiano ammazzato o fatto “migrare” (adesso si dice così) un numero dieci volte superiore di italiani rispetto agli slavi tiranneggiati dall’Italia nei circa trenta anni precedenti (di cui, purtroppo, cinque di guerra nella quale certamente non siamo stati i peggiori rispetto a tutti gli altri partecipanti, specialmente nei territori ex jugoslavi). Inoltre, visto che parliamo di italianizzazione forzata, nella lingua italiana non esiste la parola “lager” ma “campo di concentramento”: e questi esistevano in tutti i paesi in guerra, compresi quelli Alleati