Proseguono le nostre interviste ai candidati in Umbria per le elezioni politiche del prossimo 4 marzo. Tra i candidato del Movimento 5 Stelle c’è anche Simonetta Checcobelli, attuale consigliere comunale a Corciano. Checcobelli è candidata al Senato della Repubblica nel collegio plurinominale.
Quali sono le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi?
Nel 2013 sono stata candidato sindaco nel comune di Corciano, allora il mio spirito di cittadina mi spinse ad impegnarmi nel territorio dove vivo per cercare di contrastare realtà che non mi soddisfacevano. Mi riferisco allo sfruttamento del suolo che a Corciano, negli anni passati, ha raggiunto un livello di erosione elevatissimo; al traffico e all’inquinamento dell’aria, Ellera, Quasar e Gherlinda, sono zone delle quali non si hanno misurazioni delle polveri sottili; alle problematiche legate alla presenza di una discarica, Borgo Giglione, che incombe sul territorio corcianese con un potenziale inquinante di cui, ad oggi, sappiamo ben poco; alle criticità sociali di un territorio dove ci sono scarse possibilità aggregative per i giovani.
Il lavoro svolto in questi cinque anni, come unica opposizione credibile all’interno del Consiglio Comunale di Corciano ha attivato una rete di cittadini che si sono avvicinati, hanno collaborato e sono diventati sempre più consapevoli che per cambiare quello che non ci piace dobbiamo impegnarci in prima persona.
Avuta la consapevolezza che il lavoro intrapreso sarebbe stato portato avanti da altri, ho deciso di proseguire questo impegno a livello parlamentare.
Perché votare lei, perché il suo partito?
Perché votare il movimento 5stelle presuppone una risposta molto semplice. Alla luce di quello che accade ogni giorno intorno a noi, i candidati del movimento sono gli unici ad avere le mani libere per promettere qualcosa agli italiani, gli unici che possono andare contro gli interesse lobbistici, della grande finanza, delle multinazionali, che possono riaffermare principi di equità e ridistribuzione. Non abbiamo interessi particolaristici da tutelare, ci finanziamo con le donazioni dei cittadini e gli unici a cui dobbiamo rendere conto sono loro. Il movimento 5 stelle è l’unica forza politica veramente nuova, che non abbia governato negli ultimi venti trent’anni.
Per quanto riguarda me stessa l’impegno costante, l’approfondimento, l’opposizione sempre supportata da documenti e fatti concreti, svolta in questi anni in consiglio comunale e un carattere determinato, ma molto equilibrato, alla fine, hanno fatto si, che, dall’iniziale pregiudizio ideologico, il confronto sia tornato sullo scontro politico nel rispetto delle parti e questa credibilità, penso, sia la prima cosa su cui poter rivendicare il voto alla mia persona, un voto giustificato da una esperienza maturata sul campo a stretto contatto con il territorio.
Il M5S chiede, ai propri candidati, dei documenti che diano conto di garanzia di trasparenza e onestà che gli altri partiti non richiedono, quindi, io, come tutti gli altri candidati del M5S possiamo dichiarare di non essere stati condannati o indagati al momento della nostra candidatura e questo è un altro motivo per cui votare la mia persona e quella degli altri presenti nella nostra lista.
Se dovesse essere eletta quale sarà la sua prima iniziativa?
Sicuramente in tema di politiche sociali e reddito di cittadinanza. In questi cinque anni come consigliere comunale mi è capitato spesso di essere contattata da famiglie o persone in gravi difficoltà economiche, persone che avendo perso l’occupazione non riuscivano a reinserirsi nel mondo del lavoro. Purtroppo i mezzi a disposizione di un consigliere di minoranza sono praticamente inesistenti, ma queste persone mi hanno fatto capire quanto sia veramente necessario il Reddito di Cittadinanza che da anni il M5S propone come improrogabile.
In Italia ci sono 10 milioni di poveri a cui ridare dignità, non con le mancette che hanno caratterizzato il governo degli ultimi anni, che tendono a creare una sorta di riconoscenza, ma non risolvono il problema della disoccupazione in maniera strutturale, per cui, quello delle politiche sociali e del lavoro sarebbe un ambito in cui indirizzare con massima priorità il mio impegno.
Quanto è importante mantenere un contatto con il proprio territorio di appartenenza?
Le norme interne del Movimento impongono come regola per le candidature locali e nazionali la prerogativa dell’appartenenza al territorio in cui ci si presenta, non ci appartengono le logiche della poltrona sicura che caratterizzano i partiti tradizionali. La conoscenza delle realtà locali delle peculiarità e delle criticità sono fondamentali per indirizzare l’attività politica alla soluzione di problemi e alla valorizzazione di particolarità e specificità locali.
Il M5S è una forza politica nuova che è cresciuta più velocemente a livello nazionale che locale, siamo convinti che nei prossimi anni sarà necessario lavorare per costruire un raccordo ancora più forte con i consiglieri locali comunali e regionali, per portare le istanze del territorio in Parlamento .
Qual è il futuro dell’Italia nell’Europa?
Il volto dell’Europa è fortemente trasformato da sovrastrutture normative e regolamentari, soprattutto in materia di finanza, favorendo una filosofia arida e contabile rispetto ai principi dei padri fondatori.
Il nostro obbiettivo è quello di rivedere , in sede Ue,vari trattati che pongono il paese in situazioni di forte criticità, da quelli sull’immigrazione a quelli che regolano i principi del Fiscal Compact, perché non condividiamo politiche di austerity praticate in modo cieco, che si sono rivelate inefficaci a risolvere la grave crisi del Paese.
Quali sono i punti deboli e i punti forti dell’Umbria?
Lavoro nei Beni Culturali e credo che uno dei punti forti della nostra regione siano proprio queste enormi ricchezze che costellano il nostro territorio. Le bellezze archeologiche, artistiche, architettoniche e paesaggistiche unite alle nostre tradizioni rurali, artigianali enogastronomiche possono fare dell’Umbria una Regione molto attrattiva agli occhi di quell’enorme flusso di turisti che nel prossimo decennio usciranno dai propri paesi.
Secondo il World Tourism Barometer nel 2015 l’Italia era al quinto posto per incoming turistico, con 50,7 milioni di turisti, se consideriamo che le previsioni dei flussi turistici dei prossimi dieci anni arriverà a sfiorare 1,8 miliardi di persone ( TURISMO 2030 di Domencio De Masi) si capisce quanto importante sia spingere le politiche di attrazione dei flussi turistici nel Paese e nell’Umbria.
Secondo il World Travel and Tourism Council, nel 2016, la nostra industria turistica vale, compreso l’indotto, 172,8 miliardi di euro (10,3%) del PIL, se consideriamo che attualmente sono le regioni che hanno promosso le politiche turistiche con risultati fortemente differenti tra una e l’altra, risulta evidente quanto ancora si può migliorare in questo settore, con grande incremento in termini economici e occupazionali, in quanto un miliardo investito nel turismo ha un effetto sull’occupazione quattro volte superiore a quello che genera lo stesso investimento nel campo petrolifero, con grandi benefici anche per l’ambiente.
Attrarre flussi turistici mossi, non solo dal desiderio di visitare i luoghi, ma anche da quello di fare esperienze uniche su territori unici, credo, sia una sfida importante per chi governerà nei prossimi anni.
Il nostro programma prevede la creazione di un Ministero del Turismo che crei le condizioni affinché l’intero paese Italia, con il richiamo al “Brand Italia”, possa promuovere l’avvio di economie virtuose attraverso l’utilizzo di risorse già presenti, comprese le tante attività ricettive diffuse, B&B, agriturismi .
Digitalizzazione e infrastrutture adeguate devono essere da supporto a questo progetto
Strade, ferrovie, aeroporti sono indispensabili per creare una mobilità funzionale per i cittadini e i visitatori.
L’Umbria è fortemente penalizzata dall’isolamento in cui vive per mancanza di collegamenti adeguati, sia interni, che esterni, affrontare queste criticità credo sia una sfida primaria per creare delle opportunità nuove per la Regione.
Come vede in Italia un futuro di macroregioni?
La questione è molto delicata e si deve evitare una fusione a freddo, utile, forse, ad interessi particolaristici più che ai cittadini. Lo stesso fallimento della eliminazione delle Province deve fare riflettere. Se oggi la nostra Regione ha poco peso con queste fusioni potrebbe averne ancora di meno, le decisioni saranno prese altrove, in palazzi sempre più lontani.
Che scenari politici reputa probabili dopo il 4 marzo?
Credo che i cittadini alle prossime elezioni sapranno riconoscere la chiarezza del M5S rispetto alla confusione e alla opacità che caratterizza tutti gli altri.
Il PD e FI, in primis, hanno voluto il Rosatellum per permettere ai partiti di scegliere nelle stanze delle segreterie i propri candidati che sono stati piazzati in più collegi, sulla base di calcoli funzionali solo alla eleggibilità.
I nostri candidati sono tutti collegati ai territori su cui risiedono e hanno la fedina penale pulita, credo che ipotizzare un risultato che vede il M5S come primo partito assoluto sia abbastanza probabile, da tempo abbiamo i nostro candidato premier, il centrodestra ha un candidato premier non eleggibile, il PD un premier che fa scendere costantemente i sondaggi.
PD e FI sono in forte calo non potranno far l’inciucio, credo che l’unica possibilità per non perdere la poltrona sia quella di parlare con noi. Proporremo convergenze tipo taglio stipendi per tutti i parlamentari, vincolo di mandato e aiuti alle famiglie.
Com’è cambiata la politica nell’epoca del social network?
Sicuramente ha riannodato i fili della partecipazione, superando la crisi delle strutture dei partiti che vedevano come punti di incontro e dibattito i circoli e le sezioni.
Sempre più persone attraverso la rete partecipano alle tematiche politiche ed esprimono le proprie opinioni, si informano non solo attraverso i canali tradizionali dell’informazione.
Importante però è capire che avere più informazione non vuol dire avere più conoscenza , dobbiamo diventare cittadini consapevoli, partendo dal maggior numero di input dobbiamo interpretare, capire ed approfondire quei fatti.
La politica deve essere però anche in grado di attrarre concretamente quegli uomini e quelle donne che hanno riscoperto il senso della partecipazione in rete trasformandoli in cittadini attivi sul territorio e proponendo soluzioni e modalità operative per affrontare la realtà complessa che ci circonda.
Populismo , immigrazione violenza: come commenta i fatti più recenti?
Non mi riconosco nella accezione più negativa del termine che indica demagogia, rozzezza culturale, se invece parliamo di movimento di popolo sinonimo di democrazia allora potrei definirmi populista.
Non abbiamo mai cavalcato il tema dell’immigrazione come hanno fatto quei partiti, tipo la Lega, che hanno fatto delle problematiche connesse alla immigrazione il proprio cavallo di battaglia. L’immigrazione è un problema per il nostro paese che va trattato in sede europea e con la riorganizzazione dell’accoglienza, di cui parliamo diffusamente nel nostro programma, attraverso la creazione di vie di accesso legali, riallocazione dei migranti negli stati UE, potenziamento delle commissione e cooperazione internazionale.
La violenza è sempre stata condannata dal M5S, nei nostri cortei, nelle nostre manifestazioni, non ci sono mai stati episodi di violenza, nonostante M5S sia in grado di riempire piazze in ogni parte del paese.
I principi della Costituzione e le diverse anime che l’hanno generate mettono in evidenza che solo il confronto e il dibattito democratico possono garantire benessere e libertà ai cittadini e su questi punti siamo intransigenti.
commenti
Aldo Chiccarelli
27 Febbraio 2018 at 17:06Gli unici con le mani libere certo solo se farete quello che dice Casaleggio e Di Maio per il primo dei quale pagate anche lo stipendio (piattaforma Rousseau) altrimenti andrete a raggiungere il gruppo di parlamentari gia espulsi che se eletti rimarranno on carica e potranno fare quello che vogliono
Federico Cardinali
27 Febbraio 2018 at 11:54mah…ci spiega perchè?
Andrea Primavilla
27 Febbraio 2018 at 11:55Dice a me?
Federico Cardinali
27 Febbraio 2018 at 11:56certo…..io sono d’accordo volevo capire quali sono le sue argomentazioni
Federico Cardinali
27 Febbraio 2018 at 11:56ovviamente sono d’accordo con la misura che propone il M5S
Gabriele Cacchiata
27 Febbraio 2018 at 11:58siiiiiieeeeee , n’altra ginetti puntano tutti alla poltrona , ricordate che lei conta quanto il due a briscola, toccata la poltrona romana adieu cittadini!!
Gabriele Cacchiata
27 Febbraio 2018 at 12:00dopo con 13.000€ al mese anch’io fare quel modo, considerando che l’italia non e’ piu nostra li fanno solo le marionette come del resto tutti..tutti tranne la massoneria..
Federico Cardinali
27 Febbraio 2018 at 12:01Gabriele Cacchiata hai fatto un paragone che non c’entra nulla proprio l’opposto
Gabriele Cacchiata
27 Febbraio 2018 at 12:03fede se ritieni che votare sia un tuo diritto e bla..bla…fai pure a me non mi incontrerai sicuro . buona giornata
Federico Cardinali
27 Febbraio 2018 at 12:08figurati il pensiero e le opinioni sono libere ci mancherebbe…era solo un appunto rivolto al fatto che mi sembra al quanto generalistico il tuo discorso tutto qui…anch’io come te immagino, sn deluso dal vecchio modo di fare politica (anche per responsabilità nostra) ma non per questo mi rassegno al fatto che la situazione non possa cambiare con la partecipazione attiva nostra in primis 😉
Andrea Primavilla
27 Febbraio 2018 at 12:12Il reddito di cittadinanza incontra una prima simpatica fallacia logica quando si pensa che solo per mantenere questo nome dovrebbe essere concesso a tutti i cittadini, a prescindere dall’età e dalla situazione lavorativa mentre sappiamo che non è così che viene concepito dalla maggioranza dei suoi sostenitori.
Addentrandoci nel merito della questione una simile forma di assistenzialismo finirebbe per disincentivare l’inserimento di alcune fasce sociali nel mercato del lavoro: si pensi per esempio ai giovani con genitori in una situazione lavorativa stabile o anche ai figli di qualche imprenditore che si trova in condizioni economiche stabili, questi soggetti riescono a vivere facendosi mantenere e al più facendo qualche lavoretto occasionale, quindi dargli periodicamente una certa cifra aumenterebbe solo la loro stabilità, ritatrdando il loro inserimento nel mondo del lavoro alla cessazione delle condizioni di cui sopra o subordinandola alle pressioni dei genitori. Ancora pensi a me che studio e che non disdegnerei una seconda laurea, chi me lo farebbe fare di iniziare a lavorare potendo riportare a casa una cifra qualsiasi che comunque è più di quanto ora “contribuisca” a versare alle casse della mia famiglia (ad oggi: 0 euro)?
Per di più in molte realtà territoriali il reddito di cittadinanza finirebbe inevitabilmente per favorire il lavoro occasionale o irregolare (c.d. in nero), infatti un lavoratore irregolare così facendo (sempre che si intenda subordinare il reddito di cittadinanza alla condizone di “disoccupazione”) riuscirebbe a portare a casa ben due “stipendi”, ovviamente versando zero contributi al sistema previdenziale.
Ma ancora più a fondo si pone l’evidente problematica delle coperture finaziarie, sia sul breve che sul lungo periodo una misura di questo genere avrebbe un impatto economico veramente ingente che finirebbe per incidere pesantemente sulla finanza pubblica (ergo, sui soldi dei contribuenti) rischiando di destabilizzare anche i mercati finanziari, perchè questo aspetto sembra che se lo scordino tutti ma le coperture finanziarie di qualsiasi manovra sono un nodo fondamentale (e in questo caso nemmeno chiaro); in sostanza chi lavora o chi ha un’impresa, con questo reddito “di cittadinanza” finirebbe per pagare chi non fa nulla. Se le va bene ci risparmiamo la legge e le mando il mio iban così ogni tanto mi fa qualche bonfico.
Federico Cardinali
27 Febbraio 2018 at 12:23Da quello che scrive (come immaginavo) non si è ben informato e quindi i punti su cui argomenta non rispecchiano quello che rappresenta questo provvedimento: la invito a leggere il link sottostante .ps le due righe finali del suo commento (pensando di essere simpatico) se le poteva risparmiare
Federico Cardinali
27 Febbraio 2018 at 12:24http://www.movimento5stelle.it/parlamento/REDDITOCITTADINANZA.pdf
Federico Cardinali
27 Febbraio 2018 at 12:28Ah dimenticavo è previsto anche un reato penale per coloro i quali percependo tale importo non si attengono a quanto previsto da tale misura
Andrea Primavilla
27 Febbraio 2018 at 12:51Da quello che scrive (come immaginavo) non ha mai aperto un libro di diritto del lavoro o di economia.
La formula del reddito di cittadinanza proposta nel link de facto si trasforma in una specie di sussidio di disoccupazione (istituto già esistente) e i vincoli che sono elencati sotto la voce “cosa farò dopo” sono simili ad alcuni inseriti recentemente proprio in una prospettiva di ricollocamento (c.d. condizionalità dell’erogazione, veda ex multis il d.lgs. 22/2015). Il reato (che, mi permetto di correggere la tautologia, solo penale può essere) sarebbe una misura alquanto discutibile, in primis per il principio di extrema ratio del diritto penale, ma per restare ad una critica più semplice in virtù del fatto che si andrebbe ad intasare una macchina giudiziaria già di per sè stessa lenta e oberata di lavoro quando esistono sanzioni amministrative molto più efficaci. Senza contare poi che (mettendo per un secondo da parte disquisizioni dottrinali e giurisprudenziali) una fattispecie di reato idonea a disciplinare la problematica in questione già esisterebbe, parlo del 640 bis c.p..
Di fatto comunque l’esclusione delle imprese, l’applicazione ambigua agli “studenti”, l'”integrazione del lavoro part-time” e alle pensioni lascia veramente perplessi sulla natura di questo “reddito di cittadinanza”, che diventerebbe un’incentivo pubblico a classi sociali in situazioni instabili ma che non presenta alcuna garanzia di risultato e che soprattutto (e questo è evidente nel pdf del link) non spiega quale sia la sua finalità. Le coperture finanziarie per una legge che, se approvata, vedrà piovere richieste da ogni dove sono veramente troppo ottimiste: cosa significa cercare risorse da (gioco d’azzardo, ci rido sopra, lo stesso disse berlusconi quando proponeva l’abolizione della tassa sulla prima casa) “banche, compagnie petrolifere … tagliare dai finanziamenti per i giornali (si che infatti il giornalismo italiano già va benissimo, tagliamo pure) o le spese della politica”?
Gabriele Cacchiata
27 Febbraio 2018 at 13:04Federico Cardinali mi spiace se la politica non va bene mi spiace ma non é colpa mia credimi avro’mille altre colpe ma questo no considerato il fatto che in vita mia ho vitato 2 volte e la seconda lho dato appunto ai 5 stelle ma dopo aver letto srticoli e articoli e libri ti esorto a pensarci bene
Ps: no proprio anche colpa mia no!!!!!!!
Federico Cardinali
27 Febbraio 2018 at 13:46Infatti cerco di dare il mio seppur modesto contributo interessandomi direttamente… giornali e tv (spesso faziosi e di parte) quando parlo di responsabilità nostra intendo che almeno x quanto mi riguarda, (ma penso comunque tutti in generale) , ho sempre “delegato” anziché partecipare.. Bhe io ho la tessera elettorale quasi tutta piena ed essendo un diritto/dovere lo farò “consapevolmente” anche Domenica 4 Marzo
Maurizio Gabrielli
27 Febbraio 2018 at 18:14Ma scusate, questa da dove viene, da un altro mondo? Il Ministero del Turismo da mo’ che esiste: quanto all’onestà e alla trasparenza dei candidati (non mi riferisco alla signora, sia chiaro) abbiamo visto in questi ultimi tempi quanto la cosa sia effettiva
Federico Cardinali
27 Febbraio 2018 at 20:39Dato che attualmente tale settore è inglobato in quello dei beni culturali se legge bene l articolo con riferimento ad argomenti e studi di un esperto prof. Si prevede un rilancio forte come tale cioè un ministero che si occupi di misure tese al rilancio turistico cm può essere per esempio Corciano che essendo uno dei Borghi più belli d’Italia ne avrebbe tanto bisogno!
Federico Cardinali
27 Febbraio 2018 at 20:40Quando parla di trasparenza ed onestà a cosa si riferisce può specificare?
Maurizio Gabrielli
28 Febbraio 2018 at 10:59Non c’è assolutamente bisogno di specificare, basta leggere i giornali o ascoltare radio e TV. Comunque ciascuno è libero di votare per chi vuole e se le piace tanto il M5S lo voti pure. Arrivederci
Federico Cardinali
28 Febbraio 2018 at 14:07Maurizio Gabrielli certo la libertà non si discute ci mancherebbe pero’ secondo me è sbagliato parlare in generale o per sentito dire…x quanto riguarda l’informazione be devo dire che fortunatamente a mio giudizio visto quanto sono faziosi tv e organi di stampa cerco di informarmi direttamente senza filtri …..sul voto certo “consapevolmente” M5S e vede non è una questione di “piacere” ma su ciò che reputo “credibile” e necessario alla collettività x migliorare la qualità della vita …se lei pensa che la situazione attuale sia positiva e meritevole di continuare con ciò che abbiamo avuto fino ad ora …contento lei
Maurizio Gabrielli
28 Febbraio 2018 at 16:02Io non sono contento, tantomeno del governo che abbiamo: però il rimedio M5S mi sembra peggiore del male
Federico Cardinali
28 Febbraio 2018 at 16:56Addirittura.. mi sembra che abbiamo provato tutti gli altri.. Mah
Andrea Primavilla
27 Febbraio 2018 at 11:48Nel 2018 si sostiene ancora il reddito di cittadinanza. Non commentabile.