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giovedì 28 Marzo 2024
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2015 l’anno della ripresa, Bankitalia: “Pil in crescita dello 0,8%”. Turismo in chiaroscuro

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20160615_091343.jpgIl 2015 per l’Umbria mostra una economia con il segno più. A certificarlo è l’ultimo rapporto di Banca d’Italia presentato a Perugia dal direttore Marco Ambrogi.
Dopo anni di recessione nel 2015 il livello di attività economica in Umbria ha mostrato una moderata espansione. La lunga crisi sta dunque mollando la presa dopo anni in cui – dal 2008 al 2014 – il pil regionale aveva perso ben 14 punti percentuali.

IL PIL – Il prodotto lordo regionale è aumentato dello 0,8% e secondo le stime nel 2016 dovrebbe consolidarsi. Certo alcune difficoltà rimangono ma vengono superate dalle aspettative secondo le quali anche il 2016 si chiuderà in crescita, un cifra intorno al + 1%.
Fra i dati più importanti da segnalare c’è il crescente sostegno delle esportazioni, aumentate del 6,4%, la ripresa dei consumi e degli investimenti e l’aumento dell’occupazione, in particolare quella giovanile. La ripresa è stata più accentuata nel settore industriale.

LE COSTRUZIONI – Continua invece a soffrire, durante il 2015, il settore delle costruzioni. I deboli segnali di recupero emersi nel mercato immobiliare e l’aumento dei lavori appaltati e dei bandi di gara per opere pubbliche – secondo bankitalia – indicano però una possibile inversione del ciclo a partire dall’anno in corso.
Quanto al finanziamento dell’economia e alla qualità del credito nel 2015 i prestiti hanno ripreso a crescere: sono tornate positive le dinamiche del credito al comparto produttivo anche se i finanziamenti alle famiglie mostrano un aumento ancora contenuto.

IL TURISMO – Nel settore dei servizi, infine, si nota la crescita del turismo che aumenta per il secondo anno consecutivo.
L’incremento riguarda soprattutto il movimento proveniente dall’estero. La crescita dei flussi riguarda in particolare il settore alberghiero e si è concentrata in provincia di Terni; continua a calare invece l’interesse per il Lago Trasimeno che dal 2008 ha perso circa un quinto dei turisti.

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