Umbria sempre più alle prese con la “sosta selvaggia” dei camperisti “fai da te”, che si fermano ovunque nelle aree pubbliche non dotate di servizi adeguati ad accoglierli, con tutte le conseguenze negative connesse. Il problema è annoso, ma nella stagione estiva diventa molto più evidente e pesante, tanto che Faita Umbria – il sindacato delle strutture ricettive all’aria aperta aderente a Confcommercio – richiama una volta di più l’attenzione dei Comuni sulla necessità di intervenire con urgenza.
Secondo la legge regionale sul turismo (13/2013), in assenza, nel territorio, di strutture all’aria aperta, i Comuni possono prevedere aree attrezzate, riservate esclusivamente alla sosta temporanea ed al parcheggio dei camper per ventiquattro ore, estendendola fino ad un massimo di 48 ore. Aree pubbliche di sosta dotate di tutte le infrastrutture necessarie (definite dal codice della strada) – attacchi di luce, di acqua, spazi per lo scarico, etc. – da disciplinare con specifico regolamento, ma si contano sulle dita di una mano quelli che effettivamente le hanno.
CAMPERISTI INDISCIPLINATI… – Il risultato è che i camperisti che non hanno a disposizione aree pubbliche attrezzate e non utilizzano le strutture private, ovvero i camping – che permettono tra l’altro anche solo di scaricare i materiali organici a costi giornalieri risibili – sostano dove capita – parcheggi, piazze, spiazzi verdi etc. – e dunque sporcano, sfruttano indebitamente attacchi di luce ed acqua con costi a carico della collettività, non portano alcun introito economico e, laddove è applicata, sfuggono anche all’applicazione della tassa di soggiorno.
Secondo Faita-Confcommercio, la situazione è ormai insostenibile, per due ragioni principali.
…MA MANCA L’ORGANIZZAZIONE – “Non è possibile parlare di turismo come risorsa fondamentale per l’Umbria – sottolinea la presidente di Faita Umbria Monica Migliorati – e poi essere così carenti sul fronte dell’accoglienza: la mancanza di aree pubbliche attrezzate è un forte danno all’immagine della nostra capacità di ricevere adeguatamente i tanti visitatori che sempre più scelgono – soprattutto durante i ponti e nella stagione estiva – di muoversi con i motorhome. Nello stesso tempo consentiamo a queste persone, che vengono portandosi tutto dietro, e quindi non creano reddito vero per il territorio perché nel territorio non spendono quasi nulla, di inquinare con l’immondizia che lasciano dietro e, causa la mancanza di controlli, lasciamo spazio a forme di concorrenza sleale nei confronti delle imprese che fanno ricettiva all’aria aperta e dei loro ospiti, costretti, loro sì, a pagare l’imposta di soggiorno, quando è applicata. I comuni umbri che rivendicano una particolare vocazione turistica devono fare accoglienza a regola d’arte, cominciando a predisporre i camper service, ma anche ad apporre una adeguata segnaletica. Su questi aspetti – conclude la presidente Faita – stiamo sollecitando la loro attenzione da anni e li stiamo richiamando all’osservanza della legge: purtroppo non molto è cambiato. Crediamo non sia più tempo d indugi, perché la situazione è incompatibile con una immagine competitiva dell’Umbria turistica”.
commenti
Fabrizio
9 Giugno 2015 at 14:50Però quando i camperisti arrivano d’inverno e spendono, mentre i turisti estivi sono a casa vi fa piacere vedere i soldini…..solita diatriba, il camper è equiparato in tutto e per tutto ad una automobile e può sostare dove vuole basta che non ci siano attività di campeggio e/o finestre e porte aperte.
Luisanna Businaro
9 Giugno 2015 at 14:44Questi dicono delle grandi cazzate!!! Partiamo dal fatto che gli incivili ci sono dappertutto, anche tra i camperesti, ( purtroppo X pochi ci rimettono tutti) chi lo ha detto che non spendiamo dove andiamo???appunto X che abbiamo la nostra casa ( e non l’ abbiamo rubata , ma comprerata, investendo dei bei soldi i) ci possiamo permettere di essere turisti tutto l’anno ,proprio X questo ci dovrebbero essere più arre sosta ,o sono turisti solo chi va negli alberghi o appartamento????? Ci sono paesi che se non avessero i c persisti come turisti sarebbero vuoti ,quello che non spendiamo X affitto o alberghi, li lo spendiamo nel luogo: prodotti tipici, bar , souvenir ecc.quindi Comuni sveglia,ricordatevi che” camper chiama camper”se trattate bene un camperista la prossima volta ne arrivano 10!!!
Clinica Veterinaria Gea
8 Giugno 2015 at 13:56Spero sia uno scherzo !!!! Ecco perché da camperista sconsiglio Perugia e provincia ( salvo solo la Valnerina ) a tutti quelli che incontro in giro con le lo autocaravan….. Ah una cosa, camperista fai da te ha un altro significato. Ho già segnalato la cosa al coordinamento camperista. Saluti a questi ignoranti.
Massimo Papamax
6 Giugno 2015 at 17:21Qualcuno dice delle grandi cazzate…….io in 15 anni di camper ogni volta che vado via minimo spendo dalle 80/100 euro al giorno…….e poi l’educazione e’ una cosa personale…..