Festività col segno meno. Confcommercio: “Consumi giù del 30%, puntare su qualità/prezzo”

Festività in chiaro scuro per ristoranti ed alberghi del corcianese.
Corcianonline ha svolto una indagine sulle principali strutture ricettive del territorio ricevendo commenti discordi sugli affari fatti in questo periodo dell’anno.
È stato interessante notare come alcuni esercizi siano rimasti chiusi per ragioni diametralmente opposte nelle giornate clou del 25, 26 e 31 dicembre: alcuni ristoratori ci hanno infatti spiegato che fino al 23 hanno avuto buona affluenza grazie alle cene aziendali di fine anno, mentre altri non hanno avuto altra scelta che tenere chiuso per mancanza totale di prenotazioni.
Nel complesso, per le strutture che hanno lavorato nei giorni superfestivi il bicchiere è mezzo pieno. “Ci accontentiamo – spiega il titolare di un noto ristorante – anche se registriamo un calo del 30% rispetto all’anno scorso non ci lamentiamo perché pensavamo andasse anche peggio”.
I clienti calano nonostante il generale abbattimento dei prezzi e le offerte last minute con cui alberghi e ristoranti invitano le persone ad uscire di casa. Le mura domestiche in questi anni di crisi restano la cornice ideale e più economica per pranzi e cene natalizi ed anche per il tradizionale cenone di fine anno.
“Mancano i soldi – spiega Franco Belisti della locale Confcommercio – e chi ce li ha li spende il meno possibile. Bene le strutture dove c’è stata affluenza ma gli episodi non fanno molto testo bisogna analizzare la situazione globalmente. L’economia del corcianese – aggiunge Belisti – si basa per lo più su commercio e turismo, c’è bisogno di lavoro e che riprendano i consumi“.
“Il calo dei volumi di affari è notevole – aggiunge Marco Pittola di Confcommercio – e confermiamo una diminuzione del 30% in media. È bene che le strutture puntino sul rapporto qualità/prezzo che è risultato il fattore decisivo – conclude – per chi ha superato positivamente le festività del 2013″.