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giovedì 28 Marzo 2024
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Partorisce all’esterno dell’ospedale, i Verdi: “La barriera automatica era chiusa”

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“Ieri a Perugia una ragazza è stata costretta a partorire sull’asfalto, davanti al reparto maternità. La neonata, per fortuna sta bene, ma è un miracolo che tutto sia andato liscio. Chiediamo che il direttore sanitario spieghi cosa sia andato storto.”
La denuncia arriva in un comunicato stampa di Gianfranco Mascia e Francesco Alemanni, commissari dei Verdi in Umbria ed esponenti di Europa Verde.
“È sera – raccontano Mascia e Alemanni – una ragazza di 32 anni (omettiamo i nomi per ragioni di privacy, ndr) incinta ha le contrazioni. Il marito parte da Corciano, dove la coppia abita, con l’auto verso l’Ospedale Santa Maria della Misericordia di Perugia; nel frattempo concordano al telefono con il Pronto soccorso la necessità di trovare tutto pronto perché il tempo tra una contrazione e l’altra sta diminuendo. Dal Pronto soccorso assicurano che possono dirigersi verso il reparto maternità, dove tutto sarà predisposto per il parto”.

“15 minuti – continuano i due esponenti dei Verdi – è il tempo del tragitto, per giungere da Corciano all’Ospedale. Quando arrivano davanti alla Maternità, come concordato con i medici, si trovano davanti un ostacolo, l’entrata è chiusa da una barriera automatica. Le contrazioni aumentano e i due futuri genitori suonano il campanello a più non posso, ad un certo punto il marito urla, e le sue grida si confondono con quelle della moglie che ormai non ce la fa più a trattenersi. A quel punto non possono più aspettare, decidono di farla sdraiare sul marciapiede, ormai non c’è più tempo. Così il ragazzo la aiuta a partorire una splendida bambina, sull’asfalto, senza aiuto di un dottore, né di un’ostetrica, né di un infermiere. Da soli, con tutti i rischi del caso.”

“La ragazza – aggiungono Mascia e Alemanni – sdraiata sul selciato, ha la bambina in braccio con il cordone ancora da tagliare, quando arriva l’ambulanza dal Pronto Soccorso dove il personale sanitario le fa accomodare sulla lettiga e le porta, finalmente, passando dall’entrata del Pronto Soccorso, al reparto maternità. La storia ha un bel finale, ma le cose sarebbero potute andare diversamente. Non è nostra intenzione strumentalizzare la vicenda che probabilmente nasce da protocolli errati, ma è incredibile che accadano episodi del genere, ed è importante che il direttore sanitario ne sia a conoscenza per evitare che possa accadere ancora in futuro. Noi crediamo che in Umbria sia fondamentale – concludono Mascia e Alemanni – la migliore sanità per tutti, pubblica e di qualità.”

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