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mercoledì 24 Aprile 2024
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Teatro: a Solomeo “Le affinità elettive” di Goethe

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Progettualità, condivisione, valorizzazione di talenti, rapporto con il territorio: c’è tutto questo, oltre alla sfida-confronto con i grandi classici della letteratura, nella nuova produzione del Teatro Stabile dell’Umbria. “Le affinità elettive” di Johann Wolfgang von Goethe, per la regia di Andrea Baracco, con la riscrittura teatrale di Maria Teresa Berardelli e realizzato con il contributo speciale della Fondazione Brunello e Federica Cucinelli, è lo spettacolo presentato questa mattina nella sede dell’Accademia del Teatro Cucinelli di Solomeo. Proprio in questo teatro (le prove in residenza artistica si stanno svolgendo dal 19 agosto) lo spettacolo debutterà da martedì 1 a venerdì 4 ottobre (ore 21) e sabato 5 ottobre (ore 18) prossimi.

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Insieme al regista e a Nino Marino, direttore del Teatro Stabile, sono intervenuti anche gli attori Elena Arvigo, Silvia D’Amico, Denis Fasolo, Gabriele Portoghese (i quattro protagonisti), Oskar Winiarski e Carolina Balucani, con quest’ultima anche nel ruolo di aiuto regista. Le musiche originali sono di Giacomo Vezzani eseguite dal quartetto d’archi UmbriaEnsemble, “coinvolgendo così – ha sottolineato Marino – anche una delle esperienze musicali del territorio”. Di una “nuova sfida” ha parlato il direttore dello Stabile, istituzione che prosegue così con il regista Baracco il percorso iniziato con la precedente produzione di successo “Il maestro e Margherita”.

“Abbiamo lavorato tanto sulla scelta degli attori – ha affermato Marino – accompagnando così gli artisti in un progetto di crescita e lavorando ad una progettualità condivisa con Baracco”. “Nel teatro spesso ci si disperde – ha proseguito il regista – ed è difficile trovare teatri e direttori con cui condividere un percorso. Solo così ci si sente protetti e stimati e nella condizione di poter anche sbagliare”. Un percorso, come hanno ricordato entrambi, fatto prima di letture di alcuni romanzi e poi di riflessione. Ma il romanzo di Goethe “è diverso dal precedente”. “Mentre con ‘Il maestro e Margherita’ ci si poteva ubriacare – ha aggiunto Baracco – con ‘Le affinità elettive’ il liquore va centellinato”.

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