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mercoledì 27 Marzo 2024
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Centro culturale islamico di Ellera, interrogazione dei consiglieri della Lega: “Centro culturale oppure moschea?”

Da leggere

Riceviamo e pubblichiamo

Nel 2015 venne contattato l’allora Imam Abdel Qader, responsabile del Centro Culturale islamico di Perugia e dell’ Umbria, il quale rilasciò la seguente dichiarazione: “Non è una moschea, dato che le moschee hanno caratteristiche architettoniche precise. Quello di Ellera è una sorta di centro di aggregazione per la comunità, un centro culturale. Quelli di Ellera sono fratelli tranquilli, lavorano e non hanno nulla a che fare con la violenza. Si ritrovano per stare insieme, pregare ed aiutarsi tra di loro come ad esempio per i funerali o per i matrimoni”.

Venne contattato anche il Sindaco di Corciano, Cristian Betti, il quale rilasciò la seguente dichiarazione: “Sappiamo che l’associazione ha preso in affitto dei locali con regolare contratto, non abbiamo mai ricevuto lamentele né si sono resi necessari interventi di ordine pubblico. Chiaramente non è in nostro potere far chiudere un’iniziativa del genere, soprattutto se nata in ottemperanza ed in rispetto dei principi di legalità”.
CIÒ CHE NON È CHIARO: ci sono quattro aspetti che sono poco chiari al punto di meritare un approfondimento:

1) Nella dichiarazione l’Imam afferma che non si tratta di una moschea, ma di un centro culturale; egli stesso, però, sostiene che in questa struttura vi pregano: le due affermazioni sono chiaramente in contraddizione, in quanto, se vi pregano, allora è una moschea e non un centro culturale, come invece sostenuto nella stessa dichiarazione. È un centro culturale oppure una moschea?

2) Una delle fotografie dell’articolo del 12 Agosto 2015, riportava un cartello affisso in modo temporaneo con una freccia che indicava verso destra, una scritta in arabo, e, sotto, la traduzione in italiano, la quale indicava l’ingresso alla sala di preghiera per sole donne (nell’Islam, durante la preghiera, le donne sono separate dagli uomini). Se per dichiarazione dell’Imam, questo luogo non è una moschea, ma un centro culturale, per quale motivo c’è una sala definita come di preghiera per sole donne come indicato dal cartello? È un centro culturale oppure una moschea?

3) Oggi, quel cartello, è stato sostituito da una scritta completamente in arabo con una freccia. Ad oggi, non conoscendo la lingua araba, non siamo riusciti a tradurre tale scritta, neanche con i traduttori online; quella scritta, pur supponendo sia sostitutiva di quella precedente, potrebbe significare qualsiasi cosa. Manca di una traduzione in italiano per essere in linea con quanto affermato dal Sindaco di Corciano, ovvero rispetto dei principi di legalità. È un centro culturale oppure una moschea?

4) Se nel 2015 l’Imam riteneva che questo centro culturale non era una moschea in quanto non ne possedeva gli attributi architettonici, per quale motivo oggi all’ingresso ci sono ben due immagini raffiguranti una moschea con i suoi relativi attributi architettonici? Non indica forse un luogo di preghiera? È un centro culturale oppure una moschea?

5) Nel 2017 venne espulso un Imam di Perugia cinquantaduenne marocchino, il quale, secondo il comunicato rilasciato dal Ministero dell’Interno a capo del quale c’era l’allora Ministro Minniti, era da tempo sotto la lente della Digos di Perugia per i suoi contatti con soggetti coinvolti in indagini per terrorismo, tra i quali l’ex imam della moschea di Ponte Felcino arrestato nel 2007 e poi condannato per reati di terrorismo internazionale. Il 52enne, secondo le indagini della polizia, aveva contribuito a radicalizzare due tunisini espulsi, nel 2015 e nel maggio 2017“.

Sempre in tale comunicato del Ministero, si faceva riferimento anche a delle prediche ultraradicali fatte dall’uomo presso l’associazione Assalam di Corciano, proprio quella oggetto di questa interrogazione. I consiglieri Lega ringraziano il Com.te della Polizia Municipale Marco Maccari per l’intervento in Consiglio mirato a rassicurare i cittadini e per la costante attenzione verso tale centro culturale da lui dichiarata. “Da parte nostra – concludono i consiglieri – continueremo a porre la massima attenzione sull’argomento”.

GRUPPO LEGA CORCIANO
CAPOGRUPPO FRANCO TESTI
CONSIGLIERI GIANLUCA TABURCHI, ROBERTO BRACCO

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