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venerdì 29 Marzo 2024
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Concorsi sospetti in sanità: arrestati, indagati e la risposta del Partito Democratico

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È un indagine “destinata ad allargarsi” quella condotta dalla Guardia di Finanza su una decina di concorsi per assunzioni all’ospedale di Perugia che sarebbero stati pilotati. Lo ha appreso l’ANSA da fonti inquirenti. L’inchiesta si incentra “principalmente” sull’ospedale del capoluogo umbro. Ma potrebbe estendersi – secondo quanto si è appreso – anche ad altri settori della sanità e della politica legata al Pd.

L’indagine ha portato agli arresti domiciliari l’assessore regionale alla Sanità Luca Barberini, che ha già annunciato le sue dimissioni, il segretario umbro del Partito democratico, Gianpiero Bocci, con il partito già commissariato, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Emilio Duca e quello amministrativo Maurizio Valorosi. Indagata la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, anche lei del Pd come Barberini. Complessivamente l’inchiesta coinvolge 35 persone. Si concentra su 11 concorsi per una trentina di assunzioni tra medici, infermieri e personale ausiliario, anche delle cosiddette categorie protette.

Nell’ordinanza ci sono anche i nomi di Emilio Duca (agli arresti domiciliari), direttore generale dell’Azienda ospedaliera di Perugia; Walter Orlandi, attuale dirigente responsabile regionale della Sanità umbra; Diamante Pacchiarini, direttore sanitario e Maurizio Valorosi (ai domiciliari), direttore amministrativo Azienda ospedaliera. Indagato anche Roberto Ambrogi, responsabile Ufficio contabilità e bilancio; Domenico Barzotti, componente e segretario della Commissione esaminatrice del concorso da infermiere; Lorenzina Bolli, presidente commissione di uno dei concorsi; Gabriella Carnio, responsabile delle professioni sanitarie; Maria Cristina Conte, responsabile ufficio personale; Potito D’Errico, docente universitario e primario di Odontoiatria; Rosa Maria Franconi, dirigente Ufficio acquisti e appalti; Antonio Tamagnini, responsabile attività amministrative e sperimentazioni cliniche; Maurizio Dottorini, presidente commissione di uno dei concorsi; Patrizia Mecocci, docente e direttore scuola di specializzazione in Geriatria; Paolo Leonardi, dipendente Azienda ospedaliera; Marco Cotone, segretario regionale Uil-Fpl; Eleonora Capini, una delle candidate; Vito Aldo Peduto, direttore di Anestesia e rianimazione 2; Simonetta Tesoro, dirigente medico Anestesia e rianimazione 2; Mario Pierotti, padre di una delle candidate; Milena Tomassini, dipendente regionale; Riccardo Brugnetta, Amato Carloni e Giuseppina Fontana, componenti della commissione riservata al personale della Regione.
Gli altri indagati sono Serena Zenzeri, componente ufficio procedimenti disciplinari; Pasquale Coreno, generale in congedo dell’Arma dei carabinieri, Giampiero Antonelli, Francesco Oreste Domenico Riocci, brigadiere della Guardia di Finanza; Moreno Conti, Fabio Gori, Domenico Oristanio, Alessandro Sdoga.
Nessun provvedimento è stato adottato dalla magistratura riguardo alla validità dei concorsi che sarebbero stati “pilotati” all’ospedale di Perugia. Fonti inquirenti hanno infatti spiegato all’ANSA che la legge non assegna poteri in tal senso agli inquirenti. I concorsi rimangono quindi validi. La situazione dovrà quindi essere eventualmente valutata dalla giustizia amministrativa.

“Le circostanze che emergono dagli atti di indagine restituiscono un’immagine distorta del Partito democratico, totalmente opposta alla nostra storia, ai nostri valori e ai comportamenti di migliaia di iscritti, simpatizzanti ed elettori”: è quanto sottolinea una nota, in merito all’inchiesta sulla sanità, del Pd di Perugia, che “esprime piena fiducia nei confronti della magistratura e dei giudici, auspicando che le persone coinvolte nell’indagine possano rapidamente dimostrare la loro piena correttezza e totale estraneità ai fatti contestati”. “Il Pd – prosegue la nota – è una comunità di donne e di uomini che ha sempre lavorato con serietà, onestà e rettitudine nell’interesse generale, senza chiedere nulla in cambio, per affermare i principi di eguaglianza e di merito. E a tali principi e valori non intendiamo rinunciare, oggi ancora più di ieri. Siamo lontani anni-luce dal metodo del consenso costruito sulle ‘raccomandazioni’ o sulle conoscenze e ci impegniamo quotidianamente, con passione, integrità morale e in modo disinteressato, per costruire un presente e un futuro migliore per la nostra Città e i suoi cittadini”. “Questi – conclude il Pd di Perugia – sono i nostri inderogabili valori e le nostre idee che continueremo a portare avanti, insieme alla nostra visione alternativa di Città”.

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