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venerdì 26 Aprile 2024
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La USL Umbria1 fa il bilancio: parola d’ordine “integrazione”

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Per la Usl Umbria 1 il 2017 “è stato un anno importante basato su una parola d’ordine: integrazione a 360 gradi”. Lo ha sottolineato il direttore generale Andrea Casciari tracciando un bilancio degli ultimi 12 mesi. Lo ha fatto in una conferenza stampa alla quale hanno partecipato la presidente della Regione Catiuscia Marini e l’assessore regionale Luca Barberini. “Integrazione – ha detto Casciari – tra i sette ospedali della Usl e il territorio e con l’Azienda ospedaliera di Perugia”. Per il dg questo ha portato a “risultati importanti”. “Siamo infatti riusciti – ha aggiunto – a potenziare servizi fondamentali come l’assistenza domiciliare, passata da 120 mila a 180 mila presi in carico. Abbiamo poi lavorato molto sulle liste d’attesa”.

“Nel 2018 – ha annunciato il dg della Usl – istituiremo le Aggregazioni funzionali territoriali, una nuova forma organizzativa della medicina territoriale con strutture per i cittadini aperte 24 ore su 24, evitando ricorsi inappropriati agli ospedali”. Riferendosi ancora alle liste d’attesa, Casciari ha parlato di “problema molto sentito”. “A livello di Usl – ha aggiunto – la situazione è abbastanza buona, con qualche problematiche che rimane su alcune discipline come le colonscopie per una carenza nel reclutare personale medico. La nostra Azienda ha un bilancio di 900 milioni di euro e nonostante le difficoltà di equilibrio e di gestione abbiamo messo in atto forti investimenti, per circa 150 milioni di euro fra questo e nuovo anno. Tutto volto a costituire una nuova azienda che fa delle Case della salute e dell’integrazione con gli ospedali il punto di forza”.

Casciari ha poi sottolineato “l’integrazione tra ospedale e territorio attraverso elementi fortemente innovativi”. “Innanzitutto – ha aggiunto – l’attivazione della Centrale operativa territoriale per la presa in carico del paziente e la gestione informatizzata delle dimissioni protette finalizzate all’assistenza domiciliare integrata o al trasferimento in strutture intermedie a media complessità assistenziale come rsa, rp e hospice. Si tratta di una nuova modalità organizzativa già attiva in via sperimentale nel perugino dal 15 novembre scorso e che sarà estesa a tutto il territorio dell’Azienda”. Il direttore generale ha quindi ricordato che il processo riorganizzazione ha prodotto già nel 2017 “importanti risultati”, come i numerosi percorsi integrati con l’Azienda ospedaliera di Perugia (l’unità integrata per lo scompenso cardiaco e le cardiopatie croniche ad Assisi, ma anche percorsi per la malattia renale cronica, le patologie reumatologiche e osteoporosi, l’alta specializzazione odontoiatrica, la gestione integrata del sistema emergenza-urgenza 118 e altri ambiti).

Casciari ha quindi parlato dell’integrazione intra-aziendale, soffermandosi in particolare sull’informatizzazione dell’assistenza protesica, sull’attivazione della cartella clinica informatizzata, della telecardiologia tra ospedali dell’emergenza e ospedali di base, del Cres e della chirurgia per grandi obesi all’ospedale di Pantalla e, “soprattutto”, del percorso di breast unit aziendale per le donne con tumore della mammella (circa 275 trattate nel 2017). “Grande impegno” nel 2017 è stato inoltre dedicato – è stato detto nella conferenza stampa – al potenziamento delle cure palliative e dell’attività di assistenza domiciliare integrata. Nel biennio 2017-2018 – è stato annunciato da Casciari – l’Usl prevede un piano di investimenti che complessivamente, tra immobili e tecnologie, sfiora i 52 milioni di euro.

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