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giovedì 28 Marzo 2024
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“Far Web”, il libro di Matteo Grandi sul lato oscuro della rete presentato anche a Corciano

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Una risorsa per incrementare la socialità, confrontandosi e scambiando opinioni ed informazioni, ma spesso anche un luogo in cui non esistono ancora regole efficaci per contrastare alcuni fenomeni. I social media, l’impatto dirompente sulle classiche modalità comunicative, ma anche il lato oscuro fatto di insulti, discriminazioni, fake news ed istigazione alla violenza. Questi i temi trattati nell’incontro tenutosi, sabato scorso, presso la sala dell’ “Antico Mulino”, nel borgo di Corciano. L’iniziativa, organizzata dall’associazione politico-culturale “Humus sapiens” e introdotta dal suo presidente Antonio Rocchini, ha registrato una nutrita presenza di pubblico.

Argomento della discussione, il libro “Far web, odio, bufale e bullismo, il lato oscuro dei social”, scritto da Matteo Grandi, intervistato per l’occasione dalla giornalista Giulia Bianconi. Social, un luogo in cui rendere interattive il maggior numero possibile di persone, rispetto ai disparati accadimenti quotidiani, ma la rete appare sempre più inquinata, infestata da “leoni da tastiera” senza scrupoli, spesso tra incoscienza e ignoranza. Sembra un ritratto a tinte fosche, ma Grandi esorta a non criminalizzare la rete, sgomberando il campo da luoghi comuni e semplificazioni.
“Bisogna considerare che l’insulto è insito nella natura umana. La rete è anche valvola di sfogo per i malumori di molte persone ed amplifica certe dinamiche. Non bisogna criticare il mezzo a prescindere, ma le persone che ne fanno un uso distorto. Spesso poi si insulta senza essere realmente consapevoli delle conseguenze. Il dilagare dell’odio è comunque un problema sociale molto più che un problema social”.

Fenomeni comunque da non sottovalutare, visto che ormai anche politici ed altri personaggi noti sembrano inesorabilmente diventati bersaglio. Giulia Bianconi ha chiesto a Grandi come creare una cultura del web. “Effettivamente, per quanto riguarda la rete, spesso esistono testi per addetti ai lavori, ma quasi nulla di divulgativo. – ha evidenziato l’autore- La scuola sicuramente è fondamentale in questo, rinnovando i piani didattici, inventando un’educazione civica digitale. Per smascherare fake news ed altre inesattezze esistono dei metodi, già presenti in rete, oppure avvalendosi dello stesso google, ma sicuramente è fondamentale un solido approccio educativo, e la presenza di uno spirito critico che induce ad approfondire cosa si legge, a verificare. Senza assorbire passivamente. Occorre maggiore responsabilità dei cittadini e conoscenza del web.”

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