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giovedì 25 Aprile 2024
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Il M5S attacca la gestione dell’Agosto Corcianese: “negate la trasparenza e la partecipazione”

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Maggiore trasparenza e partecipazione nell’organizzazione del Corciano Festival. A chiederlo è il gruppo del Movimento 5 Stelle in consiglio comunale per bocca della consigliera Simonetta Checcobelli. “Lo scorso 30 marzo – scrive in un comunicato – abbiamo chiesto in Consiglio che l’evento “Agosto Corcianese – Corciano Festival”, per riacquisire la valenza popolare che insieme a quella culturale incarna le due anime del Festival, venisse regolamentato secondo una procedura organizzativa di maggiore trasparenza a partecipazione”.

Per Checcobelli, dall’insediamento di questa amministrazione le scelte della parte musicale e teatrale sono ristretto appannaggio del sindaco e dei vertici della Pro Loco. “Sarebbe invece necessario – scrive il M5S – prevedere un regolamento dettagliato sui criteri di selezione degli artisti e sulle spese da destinare al Festival. Un tale regolamento, dopo essere stato votato in consiglio, permetterebbe la predisposizione di un bando pubblico che dia conto della scelta degli artisti e degli eventi programmati. L’assessore preposto, in maniera perentoria e sibillina, ha risposto che non si intendono cambiare le modalità di organizzazione dell’evento”.

Secondo quanto riferisce la capogruppo del M5S i presupposti di una regolamentazione del Festival troverebbero fondamento anche in una vecchia delibera del 2005 (n. 145 del 28/7/2005) che sancisce il protocollo di intesa tra il Comune di Corciano e l’Associazione Turistica Pro Loco, dove si prevede la costituzione di uno staff artistico e organizzativo allo scopo di meglio coordinare i vari settori della manifestazione e per dare alla stessa un carattere di maggiore serietà e professionalità. “A detta dell’assessore – incalza Checcobelli – quella delibera ‘fuorviante’ non avrebbe valore perché il protocollo di intesa che sottende non è mai stato firmato!!!!!!!!”

In passato invece, rispetto all’arbitrarietà attuale sembra che uno “staff”, fino al 2013, fosse operativo. “Risultano diversi curatori – spiega la consigliera – responsabili delle diverse sezioni: Anton Carlo Ponti e Massimo Duranti per l’arte; letteratura e poesia Anton Carlo Ponti; Andrea Franceschelli per la musica; Annalia Sabelli Fioretti per i salotti de “L’Umbria del Cuore”. Questa maggiore trasparenza e partecipazione nelle scelte organizzative nasce anche dall’analisi dei rendiconti finanziari della Pro Loco Corciano, acquisiti con accesso agli atti, e mai sottoposti al giudizio del Consiglio, come prevede lo Statuto del comune per le attività delle associazioni che percepiscono contributi pubblici.

“A fronte di presenze dichiarate sulla stampa dell’ordine dei 15.000/20.000 visitatori – aggiunge Checcobelli- si riscontrano dati alquanto disomogenei in relazione a parametri oggettivi come lo sbigliettamento o il flusso turistico: MOVIMENTO DI TURISTI pari a 743 unità (2015) e INGRESSO DI TURISTI CON BIGLIETTO pari a 266 unità tra Antiquarium, Torrione, Casa Contadina e Pievania (2015). Introiti per sbigliettamento 2013 pari a € 5480,00; 2014 pari a € 8289,00 (compresi abbonamenti); 2015 pari a € 14.630,00 (proventi dalle vendite e dalle prestazioni); 2016 pari a € 3945,00 (sbigliettamento Teatro)”.

Il M5S ipotizza dunque che i dati di afflusso dichiarati siano notevolmente sovrastimati anche in relazione alla percezione dei cittadini che non riconoscono una effettiva ricaduta di benefici sul territorio a fronte dell’impegno economico sostenuto. “Preoccupa – agginuge Checcobelli – anche il dato di disavanzo dichiarato dalla Pro Loco che dopo il pareggio di bilancio del consuntivo 2013 dichiara un disavanzo di oltre € 24.000,00 sia nel 2014 che nel 2015, per arrivare a quello di oltre € 40.000,00 nel 2016. Tale cifra rapportata al costo totale del Festival (circa 100.000,00 euro con variabili tra un anno e l’altro) è piuttosto consistente ed alimenta dubbi circa le reali capacità gestionali delle persone preposte su cui bisognerebbe riflettere fino a quando verranno stanziati soldi pubblici perché, come sappiamo, oltre al contributo del Comune, il Festival viene finanziato anche con fondi regionali. Come al solito – conclude Simonetta Checcobelli – la trasparenza resta sulla carta e i soldi dei cittadini vengono usati un po’ a cuor leggero e senza trasparenza”.

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