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martedì 23 Aprile 2024
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Umbria malata di gioco d’azzardo: in tre anni raddoppiati gli assistiti

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slotIn Umbria sono 10 mila le persone che hanno problemi con il gioco, oltre il 5% della popolazione fra i 15 e i 74 anni, un dato in linea con la media nazionale. A giocare sono più uomini che donne, mentre i giochi preferiti sono il gratta e vinci e il lotto istantaneo, seguiti dalle scommesse sportive e dalle carte.
Per affrontare il fenomeno la giunta regionale sta approntando un piano di intervento sociosanitario per la cura e la prevenzione del gioco d’azzardo patologico.

L’assessore regionale alla Coesione sociale e al Welfare, Luca Barberini, ha approvato due distinti atti volti da una parte a definire le linee di indirizzo per la realizzazione del Sistema regionale di servizi sociosanitari per l’accoglienza e la presa in carico dei giocatori d’azzardo patologici e delle loro famiglie, e dall’altra a stabilire le modalità di formazione dei gestori e del personale delle sale da gioco e dei locali in cui sono installati apparecchi per il gioco d’azzardo lecito.
A maggio scorso risultavano 1.397 gli esercizi commerciali autorizzati a tenere varie forme di gioco.
“L’obiettivo – spiega l’assessore Barberini – è quello di dare risposte organiche ed efficaci a una problematica sempre più diffusa in Umbria, che comporta gravi ripercussioni non solo nei soggetti direttamente coinvolti, ma anche nelle loro famiglie”.

Durante il 2015 gli umbri dipendenti da gioco d’azzardo presi in carico dai servizi attivati nelle Usl sono stati 357. Rispetto al 2013, gli utenti sono raddoppiati. Quelli maggiormente coinvolti nei percorsi di recupero hanno tra i 45 e i 54 anni e sono soprattutto uomini.
L’anno scorso in Umbria si sono spesi più di 1000 milioni di euro nei giochi autorizzati dai Monopoli e il 59 per cento della raccolta è legata ad apparecchi elettronici e slot machine. Togliendo da questa somma
le vincite, risulta in Umbria una spesa di 235 milioni di euro, mentre la cifra spesa pro-capite è di 263 euro, al decimo posto in Italia.

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