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giovedì 25 Aprile 2024
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Nasce la BCC Umbria: è realtà la fusione tra Moiano e Mantignana

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BBC UmbriaNata ufficialmente BCC Umbria – Credito Cooperativo, una “scommessa che si cerca di vincere” avviando un percorso aggregativo per adeguarsi alla riforma in atto del movimento del credito cooperativo, che in Italia prevede il passaggio, dalle 360 banche di credito cooperativo attuali, a circa 100 in un paio d’anni. La nuova banca nasce dalla fusione – già passata al vaglio delle assemblee dei soci delle due ex Bcc a fine maggio: quasi il 100% dei sì a Mantignana e oltre il 90% a Moiano -tra CrediUmbria-Banca di Credito Cooperativo e il Credito Cooperativo Umbro-Bcc Mantignana, anche se per una vera banca regionale manca all’appello ancora la Bcc di Spello, con cui si comincerà a discutere a fine anno, anche se ancora non c’è niente di concreto.

LA PRESENTAZIONE della BCC Umbria si è svolta al Salone d’Onore di Palazzo Donini: per l’occasione sono intervenuti, insieme alla presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini, gli attuali presidenti delle due banche Palmiro Giovagnola e Luca Pecetti, che ricopriranno rispettivamente il ruolo di presidente e vicepresidente della Bcc Umbria, e il direttore di Bcc Mantignana, Marcello Morlandi, e di CrediUmbria, Stefano Capacci, ora direttore generale e vicedirettore.

I NUMERI DELLA BCC UMBRIA -L’intento della fusione umbra, ha sottolineato Giovagnola, è di provare a rimanere una delle 100 Bcc e non due delle 260 che invece verranno accorpate. “Lo abbiamo fatto – è stato spiegato – dando vita a quello che abbiamo chiamato Bcc Umbria, che vede ora un totale di quasi 200 dipendenti e 29 filiali. Al 2015, il numero dei clienti è di 36 mila, con l’obiettivo di arrivare entro il 2018 a 40 mila. Per quanto riguarda la solidità, il presidente Giovagnola ha osservato che “ci sono requisiti patrimoniali quasi doppi di quelli richiesti”. “La nostra – ha commentato Giovagnola – è una fusione strategica che ha origine prima ancora che ci fossero obblighi di legge e senza che avessimo necessità di carattere patrimoniale. Per non morire però in un futuro prossimo, abbiamo condiviso l’idea di crescere insieme, ovviamente senza snaturarci”. “Dimostriamo – ha affermato quindi Morlandi – di essere realtà dinamiche, protagoniste dell’industria bancaria e dell’economia reale ma anche della vita sociale e dei territori. L’Umbria ha finalmente una nuova grande banca locale che va a coprire il gap lasciato dalle vecchie banche popolari e casse di risparmio”. La sede legale della nuova banca è a Perugia, mentre la sede amministrativa e direzione generale a Città della Pieve-Moiano. “Ringrazio quanti hanno saputo anche rinunciare a qualcosa – ha detto Pecetti, futuro vicepresidente – molto importante è stato il lavoro per integrare i due organici senza che ci fosse alcun esubero”.

IL PLAUSO DELLA MARINI – La presidente Marini, dopo avere rivolto un plauso agli organi di governo delle due banche per il percorso fatto insieme, con l’augurio che anche altri li seguano, ha affermato che “la nuova banca, così come si configura con la fusione, prevede una copertura di più di due terzi del territorio regionale”. “Dato significativo – ha aggiunto – per valutare la capacita” di penetrazione e la vicinanza a cittadini, famiglie e imprese”. Le due banche, per la presidente, si attrezzano così ad affrontare al meglio anche in nuovi scenari economici e finanziari”. “Le Bcc – ha proseguito la presidente della Regione – hanno rappresentato in passato una presenza fondamentale per la tenuta dell’Umbria grazie al mantenimento del loro rapporto con il territorio, ed oggi sono impegnate così a consolidare la loro capacità di offerta del credito. Plaudiamo e guardiamo con attenzione alla nascita di questo nuovo soggetto. Le bcc sono sempre state caratterizzate da un forte legame con le famiglie e l’economia reale. Poca finanza e molto credito vero alle attività economiche e produttive, a quelle realtà cioè che danno lavoro e sviluppo. L’operazione di fusione, anche a seguito della riforma nazionale del settore, serve a consolidare e mantenere la presenza del credito cooperativo nel nostro territorio, serve a garantire maggiore qualità dei servizi finanziari e capacità organizzativa, il che significa anche più credito”.

FONDI PER FAMIGLIE E IMPRESE – In merito ai servizi proposti, la nuova Bcc Umbria ha lanciato per l’occasione un pacchetto denominato “100 milioni per l”Umbria”, rivolto a privati e famiglie (mutui ipotecari e chirografari Prima casa e mutuo chirografario per finanziamento famiglia e credito al consumo) e “Umbria Verde” per imprese e professionisti con finanziamenti finalizzati ad investimenti, al ripristino del circolante e rivolti al settore agricolo. “Vogliamo continuare a lavorare a sostegno dell’economia regionale – ha esordito Giovagnola –. Le iniziative a favore del credito che lanciamo oggi vogliono essere una dimostrazione di ciò. Ci auguriamo che ci siano sin da subito richieste così che questi fondi possano essere effettivamente erogati e messi a disposizione del nostro territorio”. “Questo è solo un primo esempio – ha aggiunto Morlandi – di ciò che le nostre due banche unite possono finalmente fare”.

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