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venerdì 29 Marzo 2024
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Arrestato imprenditore corcianese: estorceva soldi al dipendente ventiduenne

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carabinieri volanteI Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Perugia (NIL) e quelli della Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Perugia, nei giorni scorsi hanno proceduto all’arresto in flagranza di estorsione di B.M. 55 enne commerciante, con residenza e attività nella zona industriale di Corciano, ai danni del proprio dipendente M.A. 22 enne di Perugia. Si tratta di un noto negozio di articoli per feste e ricevimenti con sede ad Ellera.

L’ARRESTO – L’arresto è avvenuto all’interno di un istituto di credito della periferia perugina dove il commerciante si era recato insieme al giovane lavoratore per negoziare l’assegno costituente il saldo delle retribuzioni comprensive del trattamento di fine rapporto.
Il commerciante al momento di negoziare l’assegno, dopo aver fatto firmare il giovane per quietanza, si è trattenuto una quota della somma, subito versandola nel conto bancario dell’azienda.
Immediato l’intervento dei militari appostati all’interno della banca, che hanno assistito all’intera azione e che, dopo rapidi accertamenti contabili, hanno tratto in arresto il prevenuto.

LE MINACCE E IL LICENZIAMENTO – Gli stessi operanti hanno inoltre proceduto nell’immediatezza al sequestro dell’assegno, dei documenti comprovanti l’operazione effettuata, nonchĂ© del conto corrente dell’azienda, da cui è emerso che dalla retribuzione di oltre 4000,00 Euro spettante al lavoratore, era stata trattenuta indebitamente una buona parte di essa, ammontante ad oltre 1000,00 Euro. La triste vicenda ha avuto origine con la denuncia sporta dal lavoratore presso il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Perugia, dove lo stesso si era rivolto a seguito delle minacce proferite dal proprio datore di lavoro che, dopo le sue rimostranze per la mancata fruizione dei riposi settimanale e delle ore di straordinario mai retribuite, per tutta risposta lo aveva licenziato su due piedi. Ma non contento di questo lo stesso datore di lavoro lo aveva indotto a seguirlo in banca per riscuotere l’assegno delle sue spettanze di fine rapporto e di riconsegnargli 1000 euro in contanti, con la minaccia che altrimenti non gli avrebbe dato alcunchĂ©, prospettandogli quindi un lungo contenzioso, insostenibile per il lavoratore.

LA CORAGGIOSA DENUNCIA – Il giovane, in precarie condizioni economiche poichĂ© ritrovatosi disoccupato e giĂ  con due bambine a carico, aveva finto inizialmente di cedere alle minacce del suo titolare, rivolgendosi invece ai Carabinieri del NIL di Perugia rappresentando i fatti e chiedendo la tutela dei propri diritti. I militari del Nucleo, dopo i preliminari accertamenti sulla Ditta, risultata peraltro intestata alla madre 90 enne, ma di fatto gestita “in toto” dal prevenuto, si sono affiancati a quelli della Speciale Sezione di Polizia Giudiziaria della Procura Perugina per le successive operazioni di pedinamento e cattura del malvivente.

UN ODIOSO MECCANISMO– Questo nel corso degli accertamenti è risultato inoltre essere gravato anche da altri precedenti penali. L’arrestato dopo le formalitĂ  di rito è stato posto agli arresti domiciliari presso la propria residenza a disposizione dell’A.G., la quale nei giorni seguenti ha convalidato l’arresto e, in assenza di esigenze cautelari, lo ha rimesso in libertĂ .
L’operazione ha consentito di contrastare, grazie alla puntuale denuncia e alla coraggiosa collaborazione della vittima, questo odioso meccanismo di sfruttamento ai danni dei lavoratori, costituito appunto dal costringere i dipendenti a sottoscrivere per quietanza i prospetti di paga e gli altri documenti contabili, in maniera tale da precostituire artificiosamente prove di un pagamento mai avvenuto o, come in questo caso, avvenuto solo in parte.

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