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giovedì 28 Marzo 2024
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Blitz di Forza Nuova per chiudere la “moschea” di Ellera, l’imam Abdel Qader: “È un circolo culturale, sono fratelli pacifici”

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wpid-20150812_155349.jpgAl numero 35 di via Ponchielli ad Ellera di Corciano c’è la sede di una associazione cultura islamica.
Nel capannone, come si può vedere da Google Maps aggiornato al 2008, una volta c’era un negozio di abbigliamento per bambini.
Da poco più di due mesi una cinquantina di fedeli musulmani, perlopiù residenti in zona e in gran parte di nazionalità marocchina, vi si reca per svolgere attività culturale, sociale e di preghiera.
L’associazione inizialmente ha preso in affitto un locale, ora ha la disponibilità di un secondo spazio più grande vista la numerosa presenza di fedeli in zona.

IL BLITZ DI FORZA NUOVA – Qualche sera fa alcuni membri di Forza Nuova Perugia si è recata sul posto ed ha messo sulle pareti striscioni di protesta delimitando simbolicamente l’area con del nastro segnaletico. “I soliti mentecatti dell’integrazione ad oltranza – si legge in un comunicato del movimento politico – ci accuseranno di intolleranza. Loro hanno già dimenticato gli arresti nella moschea di Ponte Felcino dove l’imam e i suoi sgherri promettevano di far crepare i cristiani in tutti i modi possibili. Noi, invece, abbiamo la memoria lunga e i neuroni in funzione. È possibile che si conosca così poco la storia e così male l’Islam da non rendersi conto che la moschea in terra di infedeli è, per un musulmano, un avamposto di guerra? È possibile che si permetta di costruire avamposti armati a chi ci vuole morti?”.

LE RECENTI OPERAZIONI ANTITERRORISMO – Forza Nuova si riferisce poi a due recenti operazioni di pubblica sicurezza che, come riportato dalla stampa locale, hanno avuto da sfondo il territorio perugino. “Dobbiamo proprio spendere soldi ed energie – continua – per ritrovarci in casa, a Perugia, soggetti come lo spacciatore tunisino appartenente all’Isis o la coppia, peraltro integratissima!, di aspiranti jahidisti che risiedeva poco fuori il nostro capoluogo? Una domanda si pone Forza Nuova: amate i vostri figli? Che futuro volete per loro? Studiate la storia se non altro per scoprire che oggi siete liberi e cristiani perché i vostri, i nostri antenati hanno sbarrato le porte alla violenza dell’Islam. È grazie alla loro “intolleranza” che non siete schiavi di una religione che valuta le donne la metà degli uomini, che legalizza la schiavitù degli infedeli, la conversione forzata, la morte per gli apostati, la poligamia e che permette il matrimonio con bambine di 9 anni. È a questa gente, cari umbri, che state aprendo le moschee…non vi vergognate?”.

PARLA L’IMAM DI PERUGIA ABDEL QADER – Corcianonline ha contattato l’Imam Abdel Qader, responsabile del Centro Culturale Islamico di Perugia e Umbria, per avere un quadro più completo della situazione. Abdel, che fra l’altro risiede a Corciano, ha spiegato che ad Ellera la comunità musulmana è molto numerosa ed ha sentito il bisogno di avere un luogo dove potersi incontrare.
“Non è una moschea – spiega Abdel Qader – dato che le moschee hanno caratteristiche architettoniche precise. Quello di Ellera è una sorta di centro di aggregazione per la comunità, un centro culturale. Non capisco perché Forza Nuova abbia preso questa iniziativa, forse per racimolare qualche voto. Quelli di Ellera – aggiunge Abdel – sono fratelli tranquilli, lavorano e non hanno nulla a che fare con la violenza. Si ritrovano per stare insieme, pregare ed aiutarsi fra di loro come ad esempio per i funerali o per i matrimoni. Non c’è altro, non si interessano neanche di politica”.

ATTIVITÀ TRANQUILLA – Fino ad ora l’attività dell’associazione si è svolta lontana dai riflettori, anche perché vicino al capannone non ci sono abitazioni. Solo alcuni commercianti nelle settimane scorse hanno notato una certa affluenza – da metà a giugno a metà luglio è stato il periodo del Ramadan – chiedendo informazioni al Comando della Polizia Municipale di Corciano.
Della presenza della sede culturale islamica è a conoscenza anche il sindaco Cristian Betti. “Sappiamo che l’associazione ha preso in affitto dei locali con regolare contratto – ci ha spiegato – non abbiamo mai ricevuto lamentele né si sono resi necessari interventi di ordine pubblico. Chiaramente non è in nostro potere far chiudere una iniziativa del genere, soprattutto se nata in ottemperanza e rispettosa dei principi di legalità”.
Oggi Corcianonline è andato sul posto per cercare di parlare con qualcuno ma la sede era chiusa: nessun cartello di protesta alle pareti ma solo una grossa catena a serrare il cancello.

Lorenzo G. Lotito

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