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venerdì 29 Marzo 2024
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Margaritelli di Mantignana, la politica (e non solo) si schiera con i lavoratori ma tutto tace

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Margaritelli i lavoratoriDopo quattordici giorni di assemblea permanente, i lavoratori dello stabilimento di Mantignana di proprietà del Gruppo Margaritelli spa, con l’appoggio del sindacato di categoria FILCA CISL, continuano la loro protesta volta a bloccare la discriminatoria procedura di mobilità per il solo stabilimento corcianese e che non tocca le altre sedi operative del gruppo. Si parla di 31 esuberi su 44 dipendenti complessivi.

ATTESTAZIONI DI SOLIDARIETÀ – In questi giorni sono moltissime e trasversali le attestazioni di solidarietà nei confronti della causa dei lavoratori.
La parlamentare Tiziana Ciprini del Movimento 5 Stelle che, dopo la visita al sito, ha portato la questione ai massimi livelli istituzionali attraverso un’interpellanza al ministro Poletti;
la Regione Umbria con la Presidente Catiuscia Marini, in visita ai lavoratori nella serata di venerdì 19 settembre; il Presidente del Consiglio Regionale Umbro Eros Brega; l’assessore regionale allo sviluppo economico Vincenzo Riommi; i consiglieri Raffaele Nevi (Forza Italia), Manlio Mariotti e Renato Locchi (PD); i sindaci dei comuni di Corciano e Magione, Cristian Betti e Giacomo Chiodini, tra i primi ad intervenire; esponenti del Partito della Rifondazione Comunista, il segretario regionale Enrico Flamini, Claudio Torcolo e Oscar Monaco su tutti.
Manifestazioni di vicinanza anche dalla tifoseria perugina dell’Armata Rossa con uno striscione esposto allo stadio Curi.
A questo coro di voci si è aggiunta la solidarietà personale del funzionario CGIL Vasco Cajarelli.

POCHI SEGNALI DI APERTURA – Una grande mobilitazione, di fronte alla quale la Margaritelli spa ha deciso di rispondere con la fermezza della carta dei licenziamenti mirati, escludendo a priori qualsiasi forma di contrattazione sindacale.
Eppure i margini per una soluzione non discriminatoria dei diritti dei lavoratori c’erano e vi sono tuttora.
Mobilità volontaria in primis, che consentirebbe di riassorbire buona parte dei trentuno esuberi ed estendere ai rimanenti altre forme di ammortizzatori sociali (contratti di solidarietà) peraltro già previsti per due soli stabilimenti.
In mancanza di un’apertura a discutere di soluzioni alternative ai licenziamenti, appare chiaro il movente discriminatorio contro il quale i lavoratori proseguiranno la lotta.
La presidente Marini, nel favorire le condizioni per un favorevole esito della vertenza, si è impegnata a convocare un tavolo regionale di confronto a cui, si spera, siederà anche il segretario FILLEA CGIL Gianni Fiorucci, per un confronto unitario che riguarda tutti i lavoratori del gruppo senza alcuna distinzione.

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